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centro? Finchè esiste chi sarà sicuro che non sieno invasi i raggi e la periferia? Capiteremo la seconda di Sala e Padula?

Andare una banda nostra colà? Questo è ciò che riesce ora impossibile Oggi non è ieri! Un solo sbaglio decide dell’avvenire di un popolo. Lo sapete. Troppo forte è stata la scossa della sventura. Peccato! che bel lavoro era qui. Se toccavano questo suolo or sarebbe mutato il destino d’Italia. — Infallibile era il colpo assolutamente. Perchè fuggirci? Perchè battere la via fatale? Sapevano o no il nostro lavoro? Gli uomini? Le cose? La topografia? Ahi! Intanto sappiate che l’invalido fu qui. Fece credere d’essere parati Lecce, Bari, Foggia. Gli si è esposta la condizione di questa provincia, di non poter più ora iniziare, ha appreso tutte le ragioni, e convellimenti della fatale scossa. Si è fatto correre là. Ivi si è più vergine dei nostri turbamenti e trambusti. Che iniziino dunque Noi abbiamo assicurato il nostro immediato concorso. Si è combinato un piano, un metodo. Se succederà bene, se no null’altra speme; nulla in queste parti. Scrivete voi pure a Libertini. Chi sa? I moti d’oltremonte resteranno isolati, fiaccati, se pur nol sono già. Tutto il mondo tace — Sicilia, Calabria. Voi avete riconcretate tutte le mire nel già fallito colpo, e si è trascurato il resto. Avete fatto contratto unilaterale. Si è caduto sullo inganno, che all’apparire di un lembo tricolore tutte le genti avessero adorato l’inatteso vessillo.

Ma noi versavamo in organizzazione, che vale concetto, catene, ruote che si muovono per effetto della prima, non a caso, non col mistero. Gli arruolati sono gli agiati, gl’intelligenti, i liberi di anima. La massa insciente doveva seguire a tempo proprio. — Che scambio orribile! Ci avete trattato da gregge cieco, o da corpo di profeti che indovini ed esegua. Che strazio! Che dolore inaspettato! Pisacane ucciso. Chi non cadde in quei dì è cerio riparato.

Nessun altro arresto o morte si è intesa. Qui nessuno è capitato. Ci hanno decisamente fuggiti. Perchè? Onde tale idea di noi? Dio perdoni tutto.

Ora che fare? Avete comprese le condizioni? La vostra ultima fu scritta in momento di passione. Ma bisogna sangue freddo per pensare al riparo, se è possibile unitevi, meditate. O può riuscire il vostro accordo con Lecce, Bari e Foggia non dubitate che faremo.

Le vostre parole o calde o fredde non potranno nè accentrare, nè arrestare. O no, come è più probabile, e che pensate voi? Quali mezzi vi restano? Che può la capitale? Si potesse fare un conato su Salerno e prigioni, lanciarsi nelle medesime provincie. Che dice Cilento? potesse andarsi a Malta, raccogliere una banda di vecchi e nuovi compromessi, e ritentare il fato, evitando gli sbagli incorsi? Pensate una cosa. Non attribuite a colpa delle province l’avvenuto, no, no. Il nostro lavoro è saldo, saldissimo ancora. Sbalordite il governo. Ma voi siete più affraliti. Speriamo a vicenda!