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notizie le apprese appunto dalla lettera di Giacinto Albini, spedita il 5 Luglio, arrivata a Fanelli il 7, e che più innanzi trovasi in gran parte riprodotta.

Mentre in data del 4 dello stesso mese il Comitato aveva scritto all’Albini:

«Per carità, noi siamo sulla brace ardente per non aver ricevuto da voi nessuna notizia. Diteci, per amor di Dio, ove si trovano gli amici nostri che sbarcarono in Sapri? Sono venuti fra voi? Siete voi insorti al loro arrivo? Siete con essi? Lecce e Bari che cosa fanno? Per carità, movetevi, dategli aiuto. Pensate che quelli che dirigono il moto, sono di prima influenza europea. Correte fra essi, ingrossate le loro file. Garantite questi uomini generosi, questi eroi italiani.

Movetevi qualcuno, dettagliateci tutto. Noi siamo all’oscuro di ogni loro e vostra operazione. Qui si dicono tante cose confuse, nessuna precisione di ciò che è accaduto nella vostra provincia: dettagliateci tutto.

Fategli sapere che Livorno è in rivoluzione; questa è notizia ufficiale pervenutaci di là. Genova e Bologna si dice essere in movimento d’insurrezione, ma ciò non è per ora che una voce. Noi questa sera faremo la parte nostra cominciando con una imponente dimostrazione (la quale poi non attecchì) che porteremo all’azione. Avvisatene tutti i punti di vostra relazione. Dio sia con voi e con noi. Addio di tutta fretta, perchè andiamo a prepararci al nostro posto».1

Questa lettera, per la distanza tra Napoli e Montemurro, non arrivò che il giorno 6 o 7 di Luglio. E Pisacane era sbarcato il 28 di Giugno!

Per quanto i fatti hanno più speciale rapporto con la Basilicata, dirò che a Potenza, a Miglionico, a Montemurro e ad altri centri precipui di propaganda, tutti i patrioti in quei supremi frangenti si tennero fedeli alla propria missione, aspettando l’ordine di marciare e raggrupparsi in una sola banda insurrezionale. L’ordine mancò.

Vaghe dicerie si sparsero il giorno 30 di Giugno a Montemurro per mezzo del giudice, che fu ufficialmente avvisato che una banda di isolani di Ponza era sbarcata a Sapri. Non si seppe chi fossero e dove andassero. Per la qual cosa il Comitato tra sospetti e speranze, spiccò alla

  1. Lettera del 4 Luglio. Fanelli ad Albini.