Pagina:Decio Albini - La spedizione di Sapri, Tip. delle Terme diocleziane di G. Balbi, Roma 1891.djvu/16


— 14 —

la spedizione, partendo da Genova per la costiera del Golfo di Policastro, al giorno 10 di Giugno.

Frattanto che nella strettezza del tempo e nell’ansia degli eventi si dava mano in Napoli agli ultimi preparativi della sommossa, Pisacane, il 13 dello stesso mese, vi arrivò inaspettatamente e di soppiatto spinto da una tempesta a salvarsi colà. Turbini di vento e di onde lo avevano pure obbligato a gettare in mare tutte le provvigioni di guerra, restando così troncata ad un tratto la catena dei fatti e aggiunti imprevisti ostacoli al gigantesco tentativo. Pisacane, proiectus a fortuna (come Plutarco disse di Annibale), si convinse a Napoli, sia per la perdita delle anni e sia per la situazione esaminata de visu, che la spedizione doveva aggiornarsi ad epoca indeterminata.

In questo accordo si divise dagli amici, e, prima di partire, lasciò, scritta di proprio pugno, una serie di istruzioni, tra le quali questa: Lavoro in Basilicata, sospingendola alla iniziativa al più presto.

Ritornato a Genova, Pisacane trovò gli ordini perentori di Mazzini, che durante queste traversie aveva fatto rinnovare gli armamenti per una imminente spedizione. Perciò, in contrasto alle decisioni prese col Comitato di Napoli, avvertì che il 25, giovedì, avrebbe intrapreso per la seconda volta la spedizione, domenica 28 arrivo: attendessero telegramma, che significava partenza.

La lettera, scritta da Pisacane il 23 di Giugno, arrivò a Napoli il 27.

Il Comitato a così repentina partecipazione rimase turbatissimo1, ma, giacchè era d’uopo piegarsi alla dura necessita, non venne meno al dovere di prendere quei provvedimenti possibili all’ultim’ora.

Per tal modo le vicende, che ruinavano al tragico loro fine, andavano man mano assumendo uno svolgimento complicatissimo pei protagonisti, che regolavano simultaneamente le redini dell’impresa da Londra, da Genova, da Malta, da Napoli ed in Basilicata.

Il programma generale, esposto sinteticamente, era così tracciato. Pisacane con Nicotera e Falcone dovevasi imbarcare sul Cagliari, bastimento che faceva mensilmente viaggio tra Genova e la Sardegna. A un dato punto, quando avesse

  1. V. lettera del Comitato a C. Pisacane del 27 Giugno. Il Comitato scriveva a Pisacane quando egli era già partito da Genova.