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2 PROEMIO.

qui serbano tal ordine; che quanto quelle della Primavera, & Autunno sono più lunghe di quelle del Verno, tanto sono più brevi di quelle della State; e nell’altre, perche sono portioni simili, cioèciasheduna la vigesima quarta parte della sua circonferenza [Commandino de Hor. descr. pag. 55.] ne seguita; come è stato anco dimostrato da huomini dotti; che tanto dell’una, come nell’altre foggie, [Teodosio ne' Sferici] per i termini delle medesime hore, passono cerchi maggiori della sfera, che da molti; per questa cagione, si chiamano horarij. I quali; nelle Ecclesiastiche; quelli, che si rispondonO, si segano insieme nel piano [Cerchi hotarij] del Meridiano: Nelle Astronomiche ne i poli del Mondo, e per l’asse; e nell’altre, toccano la circonferenza del Parallelo massimo delli sempre apparenti, e quella del massimo delli sempre occulti. E tutti insieme, perche sono cerchi maggiori, passano per lo centro del Mondo; per lo quale passandovi anco lo raggio [6. del 1. de i Sferici. Prima dell'undecimo.] solare, avviene, che questo si trovi sempre nel piano di quel medesimo di questi cerchi, nel quale si trova il Sole. Laonde se s’imaginaremo questi essere legati da qualche altro piano, non per lo centro; il detto raggio caderà nelle linee delle comuni settioni loro: e per questo l’ombra del vertice del Gnomone (il quale si dee intendere essere situato nell’istesso [Il vertice del Gnomo ne si hà sempre d'intendere essere nel centro del Mondo. 3. dell'undecimo.] centro) toccando alcuna di esse, ci farà noto in qual cerchio horario si trovi in quell’instante il Sole, cioè qual hora sia; si che col descrivere nel piano secante le linee rette delle settioni sue, co i cerchi horarij, si viene a formare un’instromento, col quale si possono conoscere l’hore, che perciò si chiama h o r o l o g i o. E perche nella sfera i piani hanno trè [Horologio che cosa sia.] differenze di positioni essentialmente distinte fra loro, cioè, overo sono equidistanti all’Orizonte, ò perpendicolari ad esso, ò purre, ne’perpendicolari,