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«uomo», iniziando l’etá virile della forza intelligente, d’altra parte il motivo principale comico dello spirito italiano nella sua letteratura romanzesca era appunto la forza incoerente, cioè a dire indisciplinata e senza scopo. Il tipo cavalleresco, com’era concepito in Italia, era ridicolo per questo: che si presentava all’ immaginazione come un esercizio incomposto di una forza gigantesca, senza serietá di scopo e di mezzi, la forza come forza, e tutta la forza nei fini piú seri e piú frivoli : ciò che rende cosi comici Morgante, Mandricardo, Fracasso.

Ci erano certo i fini cavallereschi, come la tutela delle donne, la difesa degli oppressi; ma che parevano a quel pubblico intelligente e scettico comici non altrimenti che quegli effetti straordinari di forza corporale. Si può dire, di quei cavalieri foggiati dallo spirito italiano, quello che Doralice dicea a Mandricardo, quando lo vedea intestato a fare per una spada e uno scudo quello avea fatto per impossessarsi di lei : — Non fu amore che ti mosse: fu «naturale feritá di core».—Lo spirito italiano adunque da una parte metteva in caricatura il medio evo come un giuoco disordinato di forze, e dall’altra gittava la base di una nuova etá su questo principio virile : che la forza è intelligenza, serietá di scopo e di mezzi. Ciò che l’Italia distruggeva, ciò che creava, rivelava una potenza intellettuale, che precorreva 1’ Europa di un secolo.

Ma in Italia c’era l’intelligenza e non ci era la forza. E si credeva con la superioritá intellettuale di potere cacciar gli stranieri. Era una intelligenza adulta, svegliatissima ma astratta, una logica formale nella piena indifferenza dello scopo. Era la scienza per la scienza, come l’arte per l’arte. Nella coscienza non ci era piú uno scopo né un contenuto. E quando la coscienza è vuota, il cuore è freddo, e la tempra è fiacca, anche nella maggiore virilitá dell’ intelletto. Il movimento dello spirito era stato assolutamente negativo e comico. Agl’ italiani era piú facile ridere delle forze indisciplinate che disciplinarsi, e piú facile ridere degli stranieri che mandarli via. Il frizzo era l’attestato della loro superioritá intellettuale e della loro decadenza morale. Mancava non la forza fisica e non il coraggio che ne è