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nella sua veritá è lo spirito che riconosce se stesso nella natura. Logica, natura, spirito, sono i tre momenti della sua esistenza, la sua storia: una storia dove niente è incomprensibile e arbitrario, tutto è ragionevole e fatale. Ciò che è stato dovea essere. La schiavitú, la guerra, la conquista, le rivoluzioni, i colpi di Stato non sono fatti arbitrari : sono fenomeni necessari dello spirito nella sua esplicazione. Lo spirito ha le sue leggi, come la natura; la storia del mondo è la sua storia, è logica viva, e si può determinare a priori. Religione, arte, filosofia, dritto, sono manifestazioni dello spirito, momenti della sua esplicazione. Niente si ripete, niente muore : tutto si trasforma in un progresso assiduo, che è lo spiritualizzarsi dell’ idea, una coscienza sempre piú chiara di sé, una maggiore realtá.

In queste idee, codificate da Hegel, ricordi Machiavelli, Bruno, Campanella, soprattutto Vico. Ma è un Vico a priori. Quelle leggi, che egli traeva da’ fatti sociali, ora si cercano a priori nella natura stessa dello spirito. Nasce un’appendice della Scienza nuova, la sua metafisica sotto nome di «logica» : compariscono vere teogonie o epopee filosofiche, con le loro ramificazioni. Hai la filosofía delle religioni, la storia della filosofia, la filosofia dell’arte, la filosofia del dritto, la filosofia della storia, illuminata dall’astro maggiore, la logica, o, come dice Vico, la «metafisica». Tutto il contenuto scientifico è rinnovato. E non solo nell’ordine morale, ma nell’ordine fisico. Hai una filosofia della natura come una filosofia dello spirito. Anzi non sono che una sola e medesima filosofia, momenti dell’ idea nella sua manifestazione.

Il misticismo, fondato sull’ imperscrutabile arbitrio di Dio e alimentato dal sentimento, dá luogo a questo idealismo panteistico. Il sistema piace alla colta borghesia, perché da una parte rigettando il misticismo, prende un aspetto laicale e scientifico, e dall’altra, rigettando il materialismo, condanna i moti rivoluzionari come esplosioni plebee di forze brute. Piace il concetto di un progresso inoppugnabile, fondato sullo sviluppo pacifico della coltura : alla parola «rivoluzione» succede la parola «evoluzione». Non si dice piú «libertá», si dice «civiltá».