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di Cesare Caracciolo e la Sicilia sacra del Pirro, liste e notizie di vescovi, la Miscellanea italica erudita del padre Roberti, la Bibliotheca selecta e 1 ’Apparatus sacer del gesuita Possevino, il Mappamondo storico del padre Foresti, continuato da Apostolo Zeno, un primo tentativo di storia universale. Aggiungi relazioni, come la Descrizione della Moscovia del Possevino; i Viaggi del Careri napolitano, che nel 1698 compí per terra il giro del mondo; la Relazione dello Zani bolognese, che fu in Moscovia; le Lettere del Negri da Ravenna, che giunse fino al capo Nord; la descrizione delle Indie dei fiorentino Sassetti, che primo díe’ notizia della lingua sanscrita. Si conoscea meglio il mondo e meglio i popoli stranieri. Pietro Maffei da Bergamo scrivea in elegante latino delle Indie orientali ; il Falletti ferrarese, della Lega di Smalcalda ; il Bentivoglio, in lingua artificiata e falsamente elegante, delle Guerre di Fiandra ; il Davila, con semplicitá trascurata, delle Guerre civili di Francia ; il padre Strada, prolissamente, delle Cose belgiche. A questa coltura empirica e di mera erudizione partecipavano tutti, laici e chierici, uomini nuovi e uomini vecchi, e i gesuiti vi si mostravano operosissimi : si pensava poco, ma s’imparava molto e da molti. La coltnra guadagnava di estensione, ma perdeva di profonditá.

Chi avesse allora guardata l’Italia con occhio plebeo, potea dirla una terra felice. Rivoluzione e guerra aveano abbandonato le sue contrade : piena pace, tranquilli gli spiriti, in riposo il cervello. Le piccole cose vi erano avvenimenti : l’Inghilterra avea Cromwell, ella avea Masaniello. L’Europa camminava senza di lei e fuori di lei, tra guerre e rivoluzioni, nelle quali si elaborava e si accelerava la nuova civiltá. Lei giaceva beata in quel dolce ozio idillico, che era il sospiro e la musa de’ suoi poeti. Dalle guerre di Alemagna usciva la libertá di coscienza, dalle rivoluzioni inglesi usciva la libertá politica, dalle guerre civili di Francia usciva la potente unitá francese e il secolo d’oro, la monarchia di Carlo quinto e di Filippo secondo si andava ad infrangere contro la piccola nazionalitá olandese. L’Italia assisteva a questi grandi avvenimenti senza comprenderli. Davila e Bentivoglio ci pescavano intrighi e