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suo circolo. Le novitá non si cercano, ma si offrono, quando la letteratura comincia a svilupparsi : allora tutto è fresco, tutto è nuovo. Cercavano novitá, perché si sentivano innanzi ad una letteratura esaurita nel suo repertorio e nelle sue forme, divenuta tradizionale, meccanica e giá materia comica nella Secchia rapita e nello Scherno degli dèi, poemi comici comparsi al principio del secolo, dove sono vòlte in ridicolo le forme mitologiche ed epiche. Ma è comico vuoto e negativo, perché gli manca il rilievo nel contrasto di altre forme, e nulla di positivo è nello spirito de’ due autori, il Tassoni e il Bracciolini. Nel loro spirito quelle forme son morte, e perciò ridicole; ma invano cerchi quali altre forme vivessero nel loro secolo e nella loro coscienza : ond’ è che quel comico cade nel vuoto e rimane insipido. Al contrario il Don Chisciotte è opera di eterna freschezza, perché ivi lo spirito cavalleresco si dissolve nella immagine di una nuova societá, che gli sta dirimpetto e con la sua presenza lo rende comico. Il Tassoni volge in ridicolo anche le forme liriche petrarchesche e censura non solo il petrarchismo, ma esso il Petrarca. Parla in nome della semplicitá, del buon senso e del verisimile : gli ripugna tutto ciò che è raffinato e concettoso. Critica caduta nel vuoto, perché quella semplicitá di vita, quel sentimento del reale non era nel secolo, e nella sua coscienza era un’astrazione dell’ intelletto : un buon gusto naturale, privo di un mondo plastico in cui si potesse esplicare. Perciò tutti quelli che scrivono con semplicitá e naturalezza, malgrado certe vivezze e certe grazie di stile, riescono insipidi, come il Tassoni e piú tardi il Redi. Mancava loro la vita interiore; e l’esterioritá, in mezzo a cui stavano, era affatto insipida, quando non era pretensiosa. Del Tassoni sopravvive il ritratto del conte di Culagna :

Filosofo, poeta e bacchettone,

che era fuor de’ perigli un Sacripante,

ma ne’ perigli un pezzo di polmone.

Dico il «ritratto», perché nella rappresentazione è cosi sbiadito e insipido come gli altri personaggi. Del Redi è rimasto il