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462 storia della letteratura italiana


     
figurative : il sentimento della natura pittorica — Il suo scrivere parlato — E il suo scrivere prezioso, pur solcato da lampi geniali — I suoi imitatori — Le commedie del Cinquecento (G. M Cecchi) e quelle dell’Aretino — Si beffano di ogni regola — Rappresentazioni del mondo furfantesco.
     


XVII    —    Torquato Tasso |||
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i. — Machiavelli, Ariosto e Aretino, tre aspetti della vita italiana — Fine dell’indipendenza, libertá e primato storico d’Italia — Mancanza di coscienza della catastrofe avvenuta: soddisfazione nell’Italia spagnuolo-papale — Il concilio di Trento e la riforma cattolica: opposizione tra cattolicitá e mondo moderno — L’assolutismo politico — Non fede e non moralitá : forma vuota — Resistenze individuali: il Socino — Differenza dagli altri paesi cattolici (Spagna e Francia): mancanza in Italia di lotte religiose — Meccanizzamento — L’accademia della Crusca e la lingua — L’arte dello scrivere e le regole: lo Speroni — Grammatiche, rettoriche, comenti, traduzioni, imitazioni — Il Celimi, ultimo degli scrittori spontanei.
     
     
ii. — La Gerusalemme liberata — Il mondo che l’attornia non piú poetico, ma critico : educazione e preoccupazioni letterarie del Tasso — Il suo ideale: un poema eroico, di spiriti religiosi, storico e verisimile, logicamente architettato — L’accoglienza che le fecero i critici: le polemiche sulla Gerusalemme — Le difese e l’acquiescenza del Tasso: la correzione della Liberata nella Conquistata — La poetica del Tasso: sostanziale identitá con quella dantesca — Il sue concetto del poema epico — Ma, come in Dante, dissidio in lui tra il critico e il poeta — Suo carattere: contrasto di pagano e di cattolico — Impressionabilitá, tenerezza, entusiasmo, malinconia — Il Petrarca e il Tasso: somiglianza e differenza della loro malinconia — Impossibilitá di un poema religioso nel1 ’Italia postridentina — Il Tasso colto ed erudito, ma non pensatore: sua religione all’italiana, dommatica, tradizionale e formale — Il fondo del suo spirito, fantastico e idillico: la religione come aggiunta — Pallidezza del Goffredo e vivacitá dell’Armida — Vano sforzo del Tasso per attingere la religione e la storia — Gli episodi del poema come la vera sostanza poetica: loro natura romanzesca e ariostesca — Sopra essi, subiettivitá, lirismo e musicalitá: il nuovo mondo poetico del Tasso — Il sentimento idillico nella letteratura italiana — Differenza dallo stile dell’Ariosto: l’influsso petrarchesco — Caratteri e situazioni — Il trionfo della virtú sul piacere: