Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. II, 1912 – BEIC 1807957.djvu/407


xx - la nuova letteratura 401


In questa ricostruzione di un mondo celeste accanto a una lirica di pace e di perdono, alta sulle collere e sulle cupidigie mondane, si sviluppa l’epica, quel veder le cose umane dal di sopra, con l’occhio dell’altro mondo. Questa novitá di contenuto, di forma e di sentimento rende altamente originale il Cinque maggio, composizione epica in forme liriche. L’individuo, grande ch’ei sia, non è che un’«orma del Creatore», un istrumento «fatale». La gloria terrena, posto pure che sia vera gloria, non è in cielo che «silenzio e tenebre». Sul mondano rumore sta la pace di Dio. È lui che atterra e suscita, che affanna e consola. La sua mano toglie l’uomo alla disperazione e lo avvia pe’ floridi sentieri della speranza. Risorge il «Deus ex machina», il concetto biblico dell’uomo e dell’umanitá. La storia è la volontá imperscrutabile di Dio. Cosi vuole. A noi non resta che adorare il mistero o il miracolo, «chinar la fronte». Meno comprendiamo gli avvenimenti, e piú siamo percossi di maraviglia, piú sentiamo Dio, l’incomprensibile. La storia anche di ieri si muta in leggenda, diviene poesia epica. Napoleone è un gran miracolo, un’orma piú vasta di Dio. A che fine? per quale missione? L’ignoriamo. È il secreto di Dio. Cosi volle. Rimane della storia la parte popolare o leggendaria, quella che piú colpisce le immaginazioni: le battaglie, le vicende assidue, gli avvenimenti straordinari, le grandi catastrofi, le miracolose conversioni. Il motivo epico nasce non dall’altezza e moralitá de’ fini, ma dalla grandezza e potenza del genio, dallo sviluppo di una forza che arieggia il soprannaturale. Sono nove strofe, di cui ciascuna per la vastitá della prospettiva è quasi un piccolo mondo e te ne viene una impressione, come da una piramide. A ciascuna strofa la statua muta di prospetto, ed è sempre colossale. L’occhio profondo e rapido dell’ ispirazione divora gli spazi, aggruppa gli anni, fonde gli avvenimenti, ti dá l’illusione dell’infinito. Le proporzioni sono ingrandite da un lavoro tutto di prospettiva, nella maggior chiarezza e semplicitá dell’espressione. Le immagini, le impressioni, i sentimenti, le forme, tra quella vastitá di orizzonti, ingrandiscono anche loro, acquistano audacia di colori e di dimensioni. Trovi condensata la vita del grande uomo nelle


F. de Sanctis, Storia della letteratura italiana - ii.

26