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Dottor bolognese e Truffaldino stancavano, come un professore che ripeta ogni anno lo stesso corso. I letterati e i fautori delle commedie regolate ne pigliavano argomento per dichiarar guerra alle maschere, e volevano proscrivere addirittura quel genere di commedia, «indecente in un secolo illuminato». Gozzi, che l’avea contro quei lumi e vedea di mal occhio tutte quelle novitá che ci venivano d’oltralpe, se ne fece paladino e scese in campo co’ ragionamenti e coll’esempio, scrivendo sotto nome di «fiabe» commedie con le maschere, e perciò con una parte improvvisata, le quali ebbero successo grandissimo e oggi sono quasi dimenticate. Gozzi parea a quel tempo un retrivo, e Goldoni era il riformatore : pure avrei desiderato a Goldoni un po’ di quella fibra rivoluzionaria ch’era in quel retrivo; ché cosi sarebbe proceduto piú ardito e conseguente nella sua riforma. Il «taciturno solitario» Gozzi, come lo chiamavano, era uomo d’ingegno; e perciò penetrato della vita contemporanea e trasformato senza saperlo da quelle stesse idee nuove, che gli movevano la bile. Volendo instaurare il vecchio, si chiari novatore e riformatore, e, correndo dietro alla commedia a soggetto, s’incontrò nella commedia popolana e ne fissò la base. Grande confusione era nella sua testa, come si vede da’ suoi ragionamenti: indi la sua debolezza. Goldoni sa quello che vuole, ha la chiarezza dello scopo e dei mezzi, e va diritto e sicuro; perciò la sua influenza rimase grandissima. Ma Gozzi non ha chiaro lo scopo, e vuole una cosa e fa un’altra, e procede a balzi, tirato da varie correnti. Vuole favorire le maschere; vuole parodiare gli avversari; vuole rifare Pulci e Ariosto, ristaurando il fantastico; vuole toscaneggiare, e vuole insieme essere popolare e corrente; vuol ricostruire il vecchio e comparir nuovo. Fini transitori, i quali poterono interessare i contemporanei, dargli vinta la causa nella polemica e nel teatro, e che oggi sono la parte morta del suo lavoro. Queste intenzioni penetrano in tutta la composizione, come elementi perturbatori e rimasti inconciliati. Ciò che resta di lui è il concetto della commedia popolana, in opposizione alla commedia borghese. Le maschere, cioè certi caratteri o caricature tipiche del popolo, come