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xix - la nuova scienza 239


«Cangiarsi in Dio» significa levarsi dalla moltitudine all’uno, dal diverso allo stesso, dall’ individuo alla vita universale, dalle forme cangianti al permanente, vedere e volere nel tutto l’uno e nell’uno il tutto. O, per uscire da questa terminologia, Dio è veritá e bontá scritta al di dentro di noi, visibile per lume naturale; e cercarla e possederla è la perfezione morale, lo scopo della vita.

È stato notato che Bruno non ti offre un sistema concorde e deciso. La filosofia è in lui ancora in istato di fermentazione. Hai i vacillamenti dell’uomo nuovo, che vive ancora nel passato e del passato. Combatte il soprannaturale, ma il suo lume naturale, la sua «mens tuens», la sua intuizione intellettiva, ne serba una confusa reminiscenza. Contempla Dio nella infinitá della natura, ma non sa strigarsi dal Dio estramondano e non sa che farsene rimasto come un antecedente inconciliato della sua speculazione. Ora quel Dio è veritá e sostanza, e noi siamo sua ombra, «Umbra profunda sumus» ; ora quel Dio è proprio la natura, o, «se non è natura, è natura della natura». Ci è in lui confuso Cartesio, Spinosa e Malebranche. Combatte la scolastica, e ne conserva in gran parte le abitudini. Odia la mistica, e talora, a sentirlo, è piú mistico di un santo padre. Rigetta l’immaginazione, e ne ha tutt’i vizi e tutte le forme. Manca l’armonia nel suo contenuto e nelle sue forme. E non è maraviglia che anche oggi i filosofi si accapiglino nella interpretazione del suo sistema.

Interessantissima è questa storia interiore dello spirito di Bruno, nelle sue distinzioni e sottigliezze e nelle oscillazioni del suo sviluppo; anzi è questa la sua vera biografia. Niente è piú drammatico che la vita interiore di un grande spirito, nella sua lotta con l’educazione, co’ maestri, con gli studi, col tempo, co’ pregiudizi, nelle sue imitazioni, fluttuazioni e resistenze. La sua grandezza è appunto in questo : di vincere in quella lotta, cioè che di mezzo a quelle fluttuazioni si stacchino con maggior forza ed evidenza le sue tendenze predilette, che gli dánno un carattere ed una fisonomia. E questa fisonomia di Bruno noi dobbiamo cercare a traverso i suoi ondeggiamenti.