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xvii - torquato tasso 139


e ipocrisie oratorie: le due parti sanno quello che vogliono e stanno a fronte nemiche. La Chiesa, anzi il papa si proclama solo e infallibile interprete della veritá, e dichiara eretica non questa o quella proposizione solamente, ma la libertá e la ragione, il dritto di esame e di discussione. Da questa lotta esce il concetto moderno della libertá. Presso gli antichi «libertá» era partecipazione de’ cittadini al governo, nel qual senso è intesa anche dal Machiavelli. Presso i moderni accanto a questa libertá politica è la libertá intellettuale o, come fu detto, la «libertá di coscienza», cioè a dire la libertá di pensare, di scrivere, di parlare, di riunirsi, di discutere, di avere una opinione e divulgarla e insegnarla: libertá sostanziale dell’individuo, dritto naturale dell’uomo e indipendente dallo Stato e dalla Chiesa. Di qui viene questa conseguenza : che interpretare e bandire la veritá è dritto naturale dell’uomo e non privilegio di prete; sicché proprio della Riforma fu il secolarizzare la religione. Il concetto opposto, fondato sull’onnipotenza della Chiesa o dello Stato, è il dritto divino, la teocrazia, il cesarismo, assorbimento dell’individuo nell’essere collettivo, come si chiami, o Chiesa o Stato, o papa o imperatore.

Il concilio di Trento portava conseguenze non solo religiose, ma politiche. Da esso usciva la consacrazione della monarchia assoluta sulle rovine de’ privilegi feudali e delle franchigie comunali. Papa e re si diedero la mano. Il re prestava al papa il braccio secolare, e il papa lo consacrava, lo legittimava, gli dava i suoi inquisitori e i suoi confessori. La monarchia fu ordinata a modo della gerarchia ecclesiastica e fondata sullo stesso principio dell’autoritá e della ubbidienza passiva. Trono e altare furono del pari inviolabili e indiscutibili. E fu atto di ribellione pensare liberamente di papa o di re, anzi venne su il motto: «De Deo parum, de rege nihil». Cosi la religione divenne un istrumento politico, il dispotismo religioso divenne il sussidio naturale del dispotismo politico.

Ma l’autoritá e la fede sono di quelle cose che non si possono imporre. E in Italia era cosi difficile restaurare la fede, come la moralitá. Ciò che si potè conseguire fu l’ipocrisia, cioè a