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Ove potria fuggire dalla sua faccia dura?

Terra, fa’ copritura, eh’ io noi veggia adirato.

Non trovo loco dove mi nasconda, monte né piano né grotta o foresta; ché la veduta di Dio mi circonda, e in ogni loco paura mi desta...

Tutti li monti saranno abbassati, e l’áire stretto e i venti conturbati, e il mare muggirá da tutti i lati.

Con l’ acque lor staran fermi adunati i fiumi ad aspettare.

Allor udrai dal ciel tromba sonare, e tutti i morti vedrai suscitare avanti al tribunal di Cristo andare, e ’1 foco ardente per l’aria volare con gran velocitate.

Iacopone non è un’apparizione isolata, ma si collega a tutta una letteratura latina popolare, animata dal sentimento religioso. Lá trovi il Salve regina, e l ’Ave maris stella, e il Dies irae, e drammi e vite di santi scritte da uomini eloquenti e appassionati. Anche in volgare comparivano giá cantici e laudi : di Bonifazio papa c’ è rimasto un breve e rozzo cantico alla Vergine. I fatti della Bibbia, la passione e morte di Cristo, le visioni e i miracoli de’ santi, i lamenti e le preghiere delle anime purganti, le mistiche gioie del paradiso, i terrori dell’ inferno, erano il tèma comune de’ predicatori e rappresentazioni nelle chiese e su per le piazze, sotto il nome di «misteri», «feste», «moralitá». È rimasta memoria di una visione dell’ inferno, con la quale Gregorio settimo quando era predicatore atterriva l’ immaginazione de’ suoi uditori; ed è visione di un fantastico e di una crudezza di colori che mette il brivido. In Morra, mio paese nativo, ricordo che nella festa della Madonna, quando la processione è giunta sulla piazza, comparisce l’angiolo che fa l’annunzio. Ed è ancora la vecchia tradizione dell’angiolo, che allora apriva la