Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. I, 1962 – BEIC 1807078.djvu/343

XI

LE «STANZE»

[La scoperta del mondo classico — Diffusione per tutta Italia della nuova cultura — Carattere letterario di essa — La forma astratta come fine — Assenza di forza spirituale: solo contenuto, la quiete idillica e Io spirito comico — Pontano e Poliziano — Il latino vivo — Persistenza e difesa della letteratura volgare in Firenze — Le laude e i misteri: tendenza di èssi verso il «rispetto» popolare e la novella — Isterilimento dell’elemento sacro — Il vero «mistero sacro» di quel tempo: l’Orfeo — Il Poliziano: eliminazione dei contrasti che erano nel Petrarca e nel Boccaccio: l’umanista compiuto — Significato e forma dell’ Orfeo — Le Stanze. Loto unitá, il mondo della natura e della bellezza — La forma; l’ottava del Poliziano — Rispondenza allo spirito del tempo — Lorenzo de’ Medici: suo carattere — I petrarchisti del Quattrocento — La poesia di Lorenzo a paragone con quella del Poliziano — La poesia popolare e burlesca: la Stenda, i Beoni — I canti carnascialeschi — La poesia popolareggiante del Poliziano — I romanzi: la Tavola rotonda e i paladini di Carlo magno — Decadenza interiore del mondo cavalleresco, e sua sopravvivenza come mondo dell’immaginazione e del maraviglioso — Serietá di proposito del Boiardo e comicitá involontaria: crudezza di colori — Luigi Pulci e il M or gante — Contraffazione del concepire plebeo — Morgante e Margutte — La figura di Astarotte e il suo significato storico — Leon Battista Alberti, l’immagine piú compiuta del secolo in tutte le sue tendenze — Fisonomia dell’uomo nuovo in lui: disinteresse per le lotte politiche e religiose; calma, vita campestre, occupazioni letterarie e artistiche — La prosa dell’ Alberti — II Quattrocento, etá di gestazione e di elaborazione: mancanza del capolavoro rappresentativo — Indifferenza religiosa, morale e politica, e apoteosi della cultura e dell’arte — Vano tentativo reazionario del Savonarola — Trionfo del Rinascimento.]

Siamo al secolo decimoquinto. Il mondo greco-latino si presenta alle immaginazioni come una specie di Pompei, che tutti vogliono visitare e studiare. L’ Italia ritrova i suoi antenati, e i