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36 | storia della letteratura italiana |
rappresentazione annunziando l’argomento. È nota la grande rappresentazione dell’altro mondo in Firenze, che, rottosi il ponte di legno sull’Arno, costò la vita a molte persone.
Questa materia religiosa, che ispirò tanti capilavori di pittura e di scultura e di architettura, era efficacissima fonte di poesia, congiungendo in sé il fantastico e l’affetto, il divino e l’umano, e nelle sue gradazioni dall’inferno al paradiso facendo vibrar tutte le corde dello spirito. La sua tendenza troppo ascetica e spirituale era vinta dal grosso senso popolare, che paganizzava e umanizzava tutto. In questa storia religiosa, il cui proprio teatro è l’altra vita, a cui questa è preparazione, l’uomo mescolava le sue passioni terrene, le sue vendette, i suoi odii, le sue opinioni, i suoi amori. Maria era l’anello che giungeva la terra al cielo, e il devoto le parla con tutta familiaritá e le ricorda che la è stata pur donna. Iacopone dice:
Ricevi, donna, nel tuo grembo bello le mie lagrime amare. Tu sai che ti son prossimo e fratello, e tu noi puoi negare. |