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immergendosi», R «impressioni, né a quella semplice descrizione che gli si era offerta di accidentale, di personale, se ne andrá via; ed immergendosi». P. 72 r. i8: «Il critico ti dee presentare», R «il critico si dee presentare». P. 83 r. 22 : «Monti è un dantesco», R «Monti è dantesco». La nota a p. 84 manca in R.

29. — Dell’argomento della «Divina Commedia». — Nella prima pubblicazione («Rivista contemporanea» i857) c’era questa avvertenza; «Gli antichi editori del prof. De Sanctis, che invidiano ora ai giovani zurighesi la rara dottrina e la elevata filosofía de’ suoi insegnamenti, e tutti gli amatori di Dante ci sapranno grado di dare loro un saggio delle belle lezioni che l’illustre napoletano fa al Politecnico svizzero. Queste lezioni verranno in breve raccolte e saranno il comentario piú alto e degno della Divina Commedia».

30. — Carattere di Dante e sua utopia. — Varianti tra la prima pubblicazione («Rivista contemporanea» i858) e il testo del volume: p. i02 r. 2 : «nel suo amore», R «nel solo amore»; ivi r. ii: «infinito ed invisibile», R «infinito e indivisibile». P. iii r. 20: «l’affrancamento del laicato», R «l’affrancamento dal laicato». P. ii3 r. i0: «absit a viro praedicandae iustitiam », R « absit a viro praedicante iustitiam» (lezione da noi adottata).

3i. — Schopenhauer e Leopardi. Dialogo tra A e D. — Varianti tra il testo del giornale («Rivista contemporanea» i858) e il volume: p. ii8 r. 26: «l’ente creato», R «l’ente creatore». La nota a p. ii9 manca in R. P. i25 r. i0: «mi sento far piccolo», R «mi sento far piccolo piccolo». P. i26 rr. 27-28: «linguaggio corrente e popolare», R «linguaggio corrente e popolare. Prevede tutto.». Pp. i33-34: «condizionato alla conoscenza... condizionata al volere», R «condizionato dalla conoscenza... condizionata dal volere». P. i34 r. i9: «la filosofia», R «la filosofia sofistica»; ivi rr. 28-29: «le piú grandi veritá», R «le tre piú grandi veritá». P. i38 rr. 27-28 : «un mondo irragionevole e perciò pessimo», R «un mondo ragionevole e perciò ottimo; dal Wille nasce un mondo irragionevole e perciò pessimo». P. i57 r. 28: «assoluta sostanza, Dio infinito», R «assoluto, sostanza, Dio, infinito».