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giovanni meli i87


                                                   Stu frischettu ’nsinuanti
Chiudi un gruppu di piaciri,
Accarizza l’alma amanti,
E cci arrobba li suspiri. (Viva impressione)
     Donna bedda senz’amuri
È ’na rosa fatta ’n eira;
Senza vezzi, senza oduri,
Chi nun vegeta né spira.
     È l’amuri un puru raggiu,
Chi lu celu fa scappari,
E chi avviva pri viaggiu
Suli, luna, terra e mari.
     Iddu d’una a li suspiri
La ducizza cchiú squisita,
Ed aspergi di piaciri
Li miséri di la vita.
     Mugghia l’aria e a so dispettu
Lu pasturi a li capanni
Strinci a sé l’amatu oggettu,
E si scorda di l’affanni.
     Quann’unitu a lu liuni
Febu tuttu sicca ed ardi,
Lu pasturi ’ntra un macchiuni
Pasci l’alma cu li sguardi.
               

Natura, donna e amore, qui tutto è fuso nello stesso sentimento di dolcezza e di tenerezza casta, quasi il poeta temesse di guastale tanta bellezza col suo fiato. Un nuovo spirito giovanile anima la vita campestre, qui tutto è semplice, non maniera, non Iezii, non raffinatezza, non mostra di eleganza, e il pensiero, piú che a Poliziano o a Tasso o a Guarini o a Sannazaro, va alla natura quale la pinse Anacreonte e la guardò Teocrito; con un sentimento piú sviluppato e piú ricco nel nostro poeta, potentissimo di evidenza anche nelle piú difficili e delicate gradazioni. Grande varietá di costumi e di attitudini e di caratteri e di particolari, tutta una scala di suoni dal piú tenue e delicato al piú grottesco, come in quel suo originalissimo inverno. Vedete la uccisione del porco, e la festa della gente che