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voro contro gli ammazzatori degli animali, l’episodio della cuccia, quel continuo richiamo delle antiche virtú a’ nipoti degeneri, è pieno di malinconia. Il sentimento non travalica, non ha alcuna ostentazione; anzi giace nel fondo, sotto una superficie comica. Parini è come uomo, a cui sanguina il cuore e che fa il viso allegro. Appunto perché ha la forza di contenere il suo sentimento, l’ironia è possibile, e non diviene una sconciatura o una dissonanza. Il che gli riesce per quell’interno equilibrio delle sue facoltá, che gli dá un’assoluta padronanza su’ suoi moti e sulle sue impressioni. La maraviglia non è dove il sentimento lungamente contenuto erompe sulla superficie, come in quello:


                              

Stallone ignobil della razza umana;

               
o nell’altro
                              

Che poi prosteso il cieco vulgo adora.

               


La maraviglia è in quell’interna pacatezza, che esclude ogni malignitá e personalitá, ogni esagerazione e ostentazione, e gli dá uno sguardo delle cose chiaro e giusto, tenendolo in un’altezza, dove non lo raggiunge né la volgaritá del bernesco, né l’acerbitá del sarcasmo. L’alta perfezione dell’uomo è qui alta perfezione d’artista; armonia d’idea e di espressione, che è l’idealitá della forma: una viva idealitá, perché ha la sua radice nell’uomo. La perfezione artistica comunica a tutta la composizione un’aria di serietá e di sussiego, come ti trovassi innanzi a un gran signore in guanti, e non ti permette il riso, e non ti concede lo sdegno, e ti tiene in rispetto. Quell’ironia in tanta finitezza di esecuzione, in tanta giustezza di concepire e di sentire, ti fa venire il freddo, e non ti pare uno scherzo, come la vita di Mecenate o di Cicerone, anzi ti tiene raccolto e meditativo. Colui è un uomo che non si permette facezie, che non ischerza mai, e col quale non si scherza; quel suo riso t’empie di rughe la fronte.

Tale usci la prima parola della nuova letteratura. O, per meglio dire, cosí risuscitò la parola. Era facile, sonora, falsa