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78 saggi critici


Né basta che l’impressione sia misurata e precisa; bisogna pure che le sue qualitá sieno sostanziali e distintive. Supponiamo che l’impressione si manifesti con quella semplicitá e moderazione che è la faccia della veritá, e che i suoi particolari sieno proprii e chiari. In questo caso l’impressione non si può dir falsa, ma neppure ancor vera; non esiste ancora. Perché una cosa esista, devi mostrarmi le qualitá che la costituiscono, che fanno che sia. Or questo manca quasi assolutamente nel nostro critico. Prendiamo ad esempio il primo fascicolo. Prima di spiegarci che cosa è letteratura, ce ne vuol dare l’impressione, e ci racconta a questo effetto in che modo si è in lui destato il sentimento letterario. Di memoria in memoria giunge fino al punto che la madre gl’insegnava a compitare. Non so qual impressione possa provare un fanciullo che compita. Se gli tocca un pedante, si annoierá fieramente e gli tarderá di correre di nuovo ai suoi giocherelli; ma se ha un maestro accorto ed industrioso, il compitare sará esso stesso un giocherello. Non ci può qui dunque essere una impressione letteraria: e quello che l’autore ci dice delle lettere misteriose che unendosi formano le sillabe, le quali unendosi formano le parole, le quali coordinandosi formano le frasi, le quali legandosi generano, oh prodigio!, il pensiero; e tutte le dimande che seguono, come avvenga la trasformazione della lettera in pensiero, e che cosa è il pensiero, e le risposte che fa, sono riflessioni che sopraggiungono in altra etá, e che non hanno niente a fare con l’impressione del fanciullo. Nondimeno, per il fanciullo nostro il compitare non è il solito be-a-ba, ma una trasformazione di caratteri in pensieri, cioè a dire del sensibile nell’intellettuale, e ciò che è piú straordinario, questo stesso egli trova nel volto della madre. Quel volto, in cui la bellezza de’ lineamenti e la santitá dei pensieri «luttaient ensemble», quasi per compiersi l’un l’altro, gli porgea, piú che un libro, lo spettacolo «de cette trasformation presque visible de l’intelligence en expression physique, et de l’expression physique en intelligence». Con tutta la buona volontá è difficile trovare il piú piccolo aspetto di veritá in queste impressioni.