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«cours familier de littérature» par lamartine | 73 |
germaniche, queste vi rimangono al di fuori come un semplice ornamento, e coesistono col vecchio fondo. Se un critico francese vi parla di umanitá, di societá, se ti esce fuori anche lui con le sue formole, metti bene attenzione, e troverai che tutto questo non germina da una seria meditazione; che vi sta appiccato per moda, quasi pianta esotica, di cui il possessore non ha una chiara conoscenza; e attendi un poco, e vedrai che, volta e gira, ti comparirá a galla quel vecchio fondo, una critica formale e psicologica. Molti giudicano male della critica francese, perché la guardano a traverso di Boileau e Laharpe; ecco ciò che a parer mio la costituisce. Il critico francese ha un certo naturale buon senso e buon gusto, che gli fa cogliere le bellezze piú delicate, e la qualitá dell’ingegno che le ha prodotte. Citerò uno de’ piú antichi scrittori, il Montaigne (libr. III, cap. V):
Ce que Virgile dict de Vénus et de Vulcan, Lucrèce l’avoit dict plus sortablement d’une jouissance désrobée d’elle et de Mars
Belli fera moenera Mavors Armipotens regit, in gremium qui saepe tuum se Rejicit, aeterno devictus vulnere amoris; . . . . . . . . . Pascit amore avidos inhians in te, Dea, visus. Eque tuo pendent resupini spiritus ore: Hunc tu, Diva, tuo recubantem corpore sancto Circumfusa super, suavis ex ore loquelas Funde |
Quand je rumine ce «rejicit, pascit, inhians, molli, fovet, medullas, labefacta, pendet, percurrit», et cette noble «circunfusa», mère du gentil «infusus1», j’ay desdain de ces menues pointes et
- ↑ «Molli, fovet, medullas, labefacta, percurrit, infusus.» Allude a’ seguenti versi di Virgilio:
Dixerat; et niveis hinc atque hinc diva lacertis
Cunctantem amplexu molli fovet. Ille repente
Accepit solitam flammam, notusque medullas
Intravit calor et labefacta per ossa cucurrit;
Non secus atque olim tonitru quum rupta corusco
Ignea rimo micans percurrit lumine nimbos: