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A’ MIEI GIOVANI

Prolusione letta nell’Istituto politecnico in Zurigo.


                                                                             Considerate la vostra semenza; Fatti non foste a viver come bruti Ma a seguitar virtude e conoscenza.

Il giorno in cui do principio alle mie lezioni, soglio sempre fare ai miei giovani un po’ di discorso cosí all’amichevole, quasi preludio a quell’armonia intellettuale che a poco a poco si andrá formando tra noi. E lo fo per iscritto, come uomo che pone molta cura nel suo abbigliarsi la prima volta che si dee presentare in una casa rispettata. Non dimando se questo si costumi qui: cosí facendo, non adempio ad un uso, ubbidisco al mio cuore.

Siate dunque i benvenuti, miei cari giovani: il vostro professore v’indirizza un affettuoso saluto. Rivedo con piacere i miei amici dell’anno passato, li ringrazio della fidanza che pongono in me e mi rallegro con essi della loro costanza ne’ buoni studi. Quanto ai nuovi, facciano animo; troveranno qui de’ buoni compagni che li accoglieranno con cordialitá, ed un maestro zelantissimo del loro bene, che si studierá di agevolar loro la via. Formiamo, miei cari, formiamo una sola famiglia, raccolti qui per intrattenerci dimesticamente e passare un’ora piacevole in compagnia di due scrittori, co’ quali abbiamo giá