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266 saggi critici

in Italia, la nostra letteratura ha perciò maggior valore e maggiore importanza che tutte le altre di Europa.

Il principio adunque del Settembrini è questo: che il contenuto sostanziale della nostra letteratura è la lotta contro il Cristianesimo, o piú propriamente contro il Papato in favore della liberta e dell’unitá nazionale; e il suo criterio è questo: che l’importanza e il valore di una letteratura dipende dall’importanza e dal valore del contenuto.

Cosi lo Zumbini ha messa la quistione; e l’averla messa cosí, l’aver saputo cogliere il sostanziale in tanta congerie di fatti e d’osservazioni, è prova indubitata di singolare attitudine sintetica.

Ora lo Zumbini non contraddice al principio del Settembrini, ma lo trova insufficiente, trova che in questo letto di Procuste non può condannarsi a star tutta la vita italiana e tutta la letteratura, senza che la sia mutilata e guasta.

Queste mutilazioni ispirano allo Zumbini le seguenti considerazioni:


Che si ha a intendere per vita? Certo, i pensieri, i fatti, le passioni e fin gli errori onde un popolo è e si muove. E nondimeno non pochi, storici o critici, mi somigliano il diavolo di Malebolge che rimette i dannati al taglio della spada: cosí trattan quell’organismo che è la vita di un popolo. Ne disgiungono i diversi elementi, ne pigliano alcuni o il solo che piú loro garbi, e dicono: — Ecco la vita — . Ma no: questa non è la vita, per la ragione stessa onde un solo raggio non è la luce. E poi, quell’elemento, divulso come un ramuscello dal suo albero, neppure è conservato nella sua genuina natura: vi si mette quanto piú si può dell’oggi, e si dimentica che l’umana gente cammina perché l’idea d’oggi non è piú l’idea di ieri. Vedete: nel secolo XIV ci è, tra tante altre cose, la guerra che i piú alti di mente e di cuore faceano alla corruzione del sacerdozio. Ebbene, questa guerra è tutta la vita. Non basta; questa guerra, compresa a modo, non è che guerra al Cristianesimo stesso. Non importa che la facessero anche alcuni fra gli stessi uomini della Chiesa, che santa Caterina gridasse piú alto di tutti contro le colpe de’ papi, non importa: si combatteva proprio il Cristianesimo. Cosí della cosa si esagera un lato, e si trascurano gli altri.