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«fedra» di racine | 2i |
lore de’ sentimenti non è secondo ad alcuno, cede a Racine per l’immagine. E tra le piú poetiche creature è la Fedra. La passione ha accesa la sua fantasia, che è in un perpetuo concitamento; dalla sua bocca niente esce che non abbia una faccia, che non si vegga. Né è giá una fantasia di lusso, che si esprima in tropi ed in figure, difetto de’ poeti che hanno molta immaginazione e poco cuore, come nell’Aristodemo di Monti. Cosí abbiamo un lirismo artificioso, che fa oltraggio al vero, che è in disaccordo col sentimento. In Fedra è il sentimento che move la fantasia e palpita al di sotto dell’immagine; pochi hanno espresso con la stessa veritá di Racine questo connubio tra il cuore e l’immaginazione. Nell’apostrofe al sole Fedra gli dá l’ultimo addio. Vede il sole cosí brillante, e la sua famiglia le si presenta con colori si foschi: quanta malinconia in questa immagine! Le par che il sole debba arrossire del suo turbamento: quanto strazio in questa immagine! Ciascuna immagine è legata ad un sentimento, ora effetto, ora cagione; ad ogni volo della fantasia risponde un palpito del cuore. Ricorda le sue impressioni, quando vide la prima volta Ippolito:
Je le vis. je rougis, je pâlis à sa vue; Un trouble s’eleva dans mon áme éperdue; Mes yeux ne voyaient plus, je ne pouvais parler;<brJe sentis tout mon corps et transir et brûler. |
Se questo, come osserva Voltaire, che se ne intendeva, fosse detto da una terza persona, sarebbe un’amplificazione rettorica, un cumulo di belle immagini, ma fredde, scompagnate dal sentimento. Ma qui è Fedra che parla, che risente quel turbamento, che sente nella sua anima e nel suo sangue riprodursi quel passato. — «C’est Phèdre amoureuse et honteuse de sa passion, dice Voltaire; son coeur est plein; tout lui échappe.» —
La sua passione, dopo tre atti, sembra esausta: il poeta l’ha presentata sotto tutti gli aspetti; ed ecco al quarto comparire un nuovo elemento, la gelosia, che rinfresca l’attenzione, accresce l’ansietá, dá nuova ricchezza al carattere: qui è il