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i6 | saggi critici |
antichi chiamavano una bella veste, cioè uno splendido colorito, e quel lusso e quella pompa esteriore, in che molti pongono ciò che dicono le veneri e le grazie della poesia, avrai i poeti di second’ordine. Fin qui non ci è ancora vita organica, non ci è creazione: questo è l’abisso che bisogna varcare per esser detto poeta, e Racine è poeta: tutto ciò che sta innanzi è mediocritá.
Permettetemi dunque ch’io sorrida quando sento dire: — Gran cosa che ha fatto Racine! ha creato Fedra! — . Ma egli l’ha tolta di peso da Euripide, e lo confessa egli stesso: «Quand je lui ne devrois que la seule idée du caractère de Phèdre, je pourrois dire que je lui dois ce que j’ ai peut-être mis de plus raisonnable sur le théâtre». Dite pur questo, e dite ancora di piú. Dite ch’egli ha preso da Seneca ancor piú che da Euripide; che la scena terza dell’atto primo è quasi tutta di Euripide; che la dichiarazione d’amore che fa Fedra è tolta da Seneca; che la scena della gelosia è ispirata da Seneca. Che piú? Dite che non solo ha tolte ad imprestito le situazioni, ma le immagini, i pensieri, i sentimenti. E poi? E poi non m’avete provato ancor nulla! Rimane l’infinita distanza tra un collegiale rappezzatore e Racine. Voi che accusate Racine, avete innanzi tutta la natura, avete innanzi tutte le opere d’arte; io vi do facoltá d’imitare, di togliere di qua e di lá; prendete la penna; eguagliate Racine. E la penna vi cade di mano. Egli è che la grandezza del poeta non è ne’ materiali ch’egli adopera, ma nella loro fusione organica che faccia di quelli una persona viva, effetto di un’attivitá interiore, di una spontaneitá produttrice, che dicesi genio.
Fedra è una fuggevole apparizione in Euripide; ella è tutta una tragedia in Racine, essa sola tutto un mondo drammatico. Abbiamo la storia di un’anima appassionata in tutta la sua ricchezza.
La sua passione è colpevole, e lo sa; la sua anima è scissa tra due forze opposte e pari: la passione ed il senso morale. Date a questa donna un carattere risoluto, e la tragedia muore in sul nascere: ella non indugerá a prendere il suo partito. Tale è la Fedra di Euripide: nella stessa scena ascolti i suoi lamenti, scopri il suo segreto e la sai morta. Questa fermezza di propo-