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lezione divenne per lei una festa. Come stava attenta! Con che ardente curiositá mi guardava, quasi dal muovere delle labbra volesse indovinare le parole, coglierle essa a volo, compiere essa la frase! Sulla sua fisonomia mobile si riflettevano tutti i sentimenti, tutti gli affetti: ciò che era bello, le faceva una impressione istantanea, che leggevo nei gesti, negli occhi, nel sorriso, senza che ella se ne accorgesse. In breve fui a tale, che potei rappaciarla con la grammatica, con l’analisi, con le frasi, e fino con i terribili punti e virgole: faceva tutto questo, se non con piacere, con pazienza. Vo’ riportare il suo lavoro, perché, insieme con quello pubblicato dal Thouar, può far fede a quale alto segno possa arrivare ima giovane mente, quando è messa per la buona via. Un amico mi sussurra all’orecchio: — Non fare; ti si recherá a vanitá: sarai rassomigliato a certi spacciatori di ricette che empiono di annunzi tutti i fogli, pubblicando a suon di tromba le loro cure maravigliose — . Eh, mio Dio! facciamo ciò che il dovere ci detta, facciamolo con serietá, con buona intenzione, e lasciamo dire. Ecco il lavoro:

Le due fanciulle


V’erano due fanciulle, Lisa ed Amalia, la prima di una rara bellezza. Il capo ornato aveva di neri capelli; due occhietti negri e furbetti sfavillavano in mezzo a quel bel viso. Il suo frequente sorriso, cagionato in parte da un intimo senso, che l’avvertiva di essere cosí piú bella, faceva sí che piaceva a tutti. Amalia invece era venuta quasi deforme per una malattia, e naturalmente chiunque veduto avesse le due sorelline, della prima sola si maravigliava, e ad essa sola porgeva lode. Del qual trionfo s’avvedeva benissimo la bricconcella, e diveniva vanerella anzi che no, capricciosa, stizzosa con le sue compagne, e faceva dispetti a tutti quelli che non voleano sottoporsi ai suoi capricci. Allora il padre prendendola sulle ginocchia le diceva: — Lisetta mia, bisogna essere piú buona, studiare le lezioni, e non perdere cosí il tempo; e tutti diranno: è bella ed è anche buona Lisetta. Se tu invece séguiti ad essere cosí cattiva, diverrai brutta brutta — . Lisa, a cui la sua piccola