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trova alcuni de’ particolari del Matthisson, ma di quelli che s’incontrano in ogni paradiso poetico: «le ombre mormoranti», il ruscello, i suoni, l’auretta, ecc. Oltreché essi vi compariscono per incidente, in brevi frasi ed anche in semplici epiteti. Vi sta il descrittivo, come un mero accompagnamento; il fondo di questa poesia è l’uomo. Matthisson ti descrive prima in confuso la natura, poi te la distingue a parte a parte. Schiller ti mostra prima raccolte quelle impressioni, che poi vedi sciogliersi in varie gradazioni, accomodate al mietitore, al pellegrino, agli sposi, ecc. Il procedimento è lo stesso; il fondo, è diverso.

Aggiungi, che Schiller ha avuto il sentimento del mondo, che voleva dipingere: fin dai primi versi, ti trovi innanzi al soprannaturale. Il luogo rimane fluttuante; la fantasia s’innalza fino all’infinito, e si trova oltrepassata: te ne accorgi al vago delle immagini, «estasi eterna», «voluttá infinita», «sogni dorati», «spazi infiniti», ecc. Ma dove non giunge l’immaginazione, supplisce il sentimento piú potente: Schiller ci fa sentire piú di quello che ci fa immaginare. Quando poi scende alle diverse condizioni d’uomini, la poesia prende, a poco a poco, una forma piú determinata; lo stile ha meno d’impeto e piú grazia; al primo innalzamento dell’anima succede un certo dolce obblio, un sentimento di calma e di pace.

Ma se Schiller avanza Matthisson, rimane inferiore a sé stesso, come nella Danza. Schiller è uno de’ piú grandi poeti lirici: ha scritte poesie perfettissime, come: Amalia, Il pellegrino, L’ideale, e La vita, La campana; che il mio egregio amico Giuseppe del Re ha fatto, sono giá molti anni, conoscere agli italiani. Quando dico, ch’egli rimane al di sotto di sé stesso, intendo che l’Eliso, la Danza, ed altre sue poesie non sono da annoverare, a mio avviso, tra’ suoi capilavori. Nell’Eliso vi ha, come abbiamo veduto, grandi bellezze; comincia con un vero entusiasmo, che si mantiene nelle prime strofe, piene di movimento; ma quando scende alle diverse condizioni di uomini, il pellegrino, il mietitore, il guerriero, gli sposi, cade in luoghi comuni. È uno di quegli argomenti ch’egli ha poco meditati; e chi consideri a quant’altezza di concetti e d’immagini siasi