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e vi corre lapidissimo e diritto, non vedendo nulla intorno fuori di quello. Quando la vista è aguzzata verso di un punto lontano, gli altri sensi rimangono come sospesi; ma l’unico senso che vi resta, non è perciò un’astrazione, anzi esso ha annichilato gli altri, perché ha raccolto in sé tutta la vita, tutte le forze dell’anima. La tragedia di Alfieri non è tutto l’uomo, ma ciò che vi è soprabbonda di poesia e di vita. È il suo ritratto. Nel suo spirito non entra mai che una cosa alla volta, sola essa e tutta essa: che scaccia ogni altra, che lo possiede e lo investe di sé, fatta passione concitatissima. Vi è un tempo in cui Alfieri è tutto donne; un tempo che è tutto cavalli; poi tutto studio; appresso tutto tragedie. Sta egli facendo la Mirra? In quelle due o tre settimane è tutto Mirra e solo Mirra, il rimanente dell’universo gli è fuggito dall’occhio; e se vuol caso che egli per poco si distragga e raffreddi, eccolo in bestia e prende il manoscritto e lo straccia. Questa vita adunata in un punto solo e condotta all’ultima potenza dá alle sue azioni un aspetto di stravaganza, e talora sei tentato di dire fra te e te: — È pazzo costui? — Hanno idee fisse o i pazzi o i grandi uomini: e il volgo non sa discernere. Colombo passava per le vie di Madrid facendo gesti e parlando seco, l’uomo del popolo lo indicava al suo compagno, ponendo la mano sulla fronte, con un atto che voleva dire: — Pover’uomo, è uscito pazzo! — Janin raccoglie tutte le esagerazioni di Alfieri, e va gridando: — È pazzo! è pazzo! «c’est la rage en personne!». — Nondimeno nella vita che Alfieri ha scritto di sé, ci ha due Alfieri, l’attore ed il giudice: l’Alfieri di cinquant’anni, che spiega calmo e severo il giovane Alfieri; l’Alfieri dotto e poeta che pone in caricatura l’Alfieri asino e presuntuoso. Janin ti dá il fatto senza il giudizio e la ragione che ce ne porge l’autore, e talora introducendovi accessorii e spiegazioni di suo capo; - confondendo le «epoche», falsando, mutilando: il che è piú che ignoranza. «Inattentif aux leçons des maîtres.» Questo fatto posto cosí nudo significa che Alfieri era uno sciocco o un poltrone. Eppure Alfieri ha speso cinque capitoli a comentarlo, e fa un ritratto ammirabile delle scuole di quel tempo e del modo d’insegnare e degli asini