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nota 443


P. 232, rr. 8-9. Ms. cit.: «Nell’inferno elleno hanno un corpo ed è ingannato, in cui si manifestano». La correzione: «ed è inganno» è del Romagnoli [op. cit., p. 3i7).

Ivi, r. i2. Ms. cit.: «sulle pareti del purgatorio». Ho soppresso la ripetizione: «del purgatorio».

P. 233, r. 27. Ms. cit.: «ed il poeta con tanto affetto nella confessione di Dante». Ho mutato: «nella sua confessione».


Lez. XXXI. — Cfr. per Catone St. d. lett. it., I, pp. 20i-3, e per Belacqua la Critica del Croce, i9i2 (a. X), fase. IV, pp. 3i2-i5. V. osservazioni a p. 428.


Lez. XXXII. — Cfr. St. d. lett. it., I, pp. 203-5, 206.

P. 245, r. i3. La lezione esatta del verso è: «Forse qual diede ad Èva il cibo amaro» (Purg., VIII, 99).

P. 246, r. i7. Nel ms. cit., inesattamente: «per condannarle e giudicarle». Per l’inversione cfr. St. d. lett. it., I, p. 203.

Ivi, r. 22. Erroneamente nel ms. cit. si legge: «speranza» in luogo di «rimembranza».


Lez. XXXIII. — Cfr. St. d. lett. it., I, pp. 204-5.

P. 256, r. 33. Nel ms. cit. dopo: «il corpo» vi è un: «cioè a dire» superfluo.


Lez, XXXIV. — Di questa nella St. d. lett. it. vi sono soltanto echi qua e lá.

P. 259, r. 2i. Invece di: «biblici» nel ms. cit. si legge: «Regii».

P. 263, r. i7. La lezione esatta del verso è: «Quindi parliamo e quindi ridiam noi» {Purg., XXV, i03).

RIASSUNTI DELLE LEZIONI TENUTE A ZURIGO

Purgatorio.


Lez. VI. — Cfr. per il giudizio sull’invettiva contro le discordie italiane St. d. lett. it., I, p. 22i.

P. 270, rr. 2-3. La lezione esatta dei primi due versi è:

                                         Orribil furon li peccati miei,
Ma la bontá infinita ha si gran braccia
                                                       (Purg., III, i2i-22)