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l’odio che ispira; forse il De Sanctis, come pensa pure il Romagnoli (op. cit., p. 293, n. i) si riferisce al noto verso di Giovenale (Sat. I, 79): «Si natura negat, facit indignatio versum».


Lez. XXVIII. — Cfr. St. d. lett. it., I, pp. i97-98.

P. 209, r. 2i. Ms. cit.: «il pensiero, Narciso riconosca». Ho aggiunto: «simile a» davanti a: «Narciso».

P. 2i4, rr. 24-25. I due versi sono del Tasso, Gerusalemme liberata, c. XVI, ott. i5, ma il primo non è completo: «Né, perché faccia in dietro aprii ritorno».

P. 2i5, r. 3. È il v. 30 della romanza del Berchet: «Giulia».

Ivi, r. 2i. Il ms. cit. è guasto: «risveglia in Dante l’immagine ideale del papato le simboli che chiama». Ho corretto: «con le simboliche chiavi»; il Romagnoli (op. cit., p. 301): «le simboliche chiavi».

P. 2i6, r. 2. Ms. cit.-. «come chiamando». Ho sostituito: «o come quando chiama».


Lez. XXIX. — Cfr. per alcuni dei primi brani la St. d. lett. it., I, pp. i98-99, e per il resto il saggio su Ugolino (Saggi critici citt., III, pp. 24 sgg.).

P. 2i8, rr. 2i-22. Il De Sanctis, citando a mente, cosí riferí i due versi anche nel saggio cit. (ivi, p. 25), mentre il testo esatto è:

                                                                                      cui minaccia
Giove dal cielo ancora, quando tuona.
                                                       (Inf., XXXI, 44-45)
     

P. 227, rr. 2i e 22. «Tre giorni», invece di «due», si legge, per distrazione del De Sanctis, nel ms. cit. e nel saggio (ivi, p. 4i),

P. 228, rr. i6-i7. Nel ms. cit. il testo è guasto: «e ripetersi questa scena ogni volta! e vedersi di cascar dinnanzi ad uno ad uno».


Lez. XXX. — Cfr. St. d. lett. it., I, p. 202-204, 208, 2ii, 2i2.

P. 229, rr. i4-i5. Nel ms. cit., quasi certamente errato, si legge: «maggior capitano di Cesare e Napoleone».

P. 230, r. i4. Ms. cit.: «mi ponete a tanto». La correzione: «accanto» è del Romagnoli (op. cit., p. 3i5).