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Lezz. XXI-XXII. — Il De Sanctis fuse queste due lezioni nel saggio su Farinata (Saggi critici citt., II, pp 28i sgg.).

P. i48-49. Per le impressioni del mondo greco-romano su Dante e per la poesia del limbo cfr. St. d. lett. it., I, pp. i79-80.

P. 154, r. 22. Il brano che comincia con questa riga fino alle ultime parole della lezione: «di Monte aperto succede il salvatore di Firenze» (p. i58) manca nel ms. cit. per la perdita dei fogli, ma si trova nella copia del Laurini in mio possesso.

Ivi, r. 32. Tenendo presente il saggio cit. ho corretto: «si concretano» della copia Laurini in: «si contentano».

P. i57, r. 2. Cosi leggeva il verso il De Sanctis (v. Saggi critici citt., II, p. 305).

P. i59, r. i4. Il brano che qui comincia fino a: «Popule mi, quid feci tibi» (r. i3 della p. i60) è ripetizione quasi alla lettera della p. 55 dalla r. 29 fino alla r. i7 della p. 56.

P. i60, r. i9. Nel ms. cit. il testo è errato: «facendo entrare l’un racconto nell’altro a cogliere».

P. i6i, r. 4. Ms. cit.: «entrando», in luogo di: «entrato» o «entrante».

P. i64, r. 28. Ms. cit.: «In Guido Cavalcanti»; distrazione del De Sanctis per «Cavalcante Cavalcanti», che si ripete anche nell’Esposizione critica della D. C. (pp. 362, 364, 366).

P. i65, rr. 34-35, e p. i66, rr. i-i0. Nel ms. cit., dopo: «quando sono fatti a disegno» è avvenuta una confusione per spostamento di osservazioni. Ecco il brano:

                                         La vide e la conobbe e restò senza
E vita e moto...
     
dove la voce si concentra sopra quel «restò»; e quella pausa rappresenta dinanzi all’animo l’immobilitá in cui rimane Tancredi nel riconoscere Clorinda. E parimenti «di subito drizzato gridò», quell’«ò» risuona alcun tempo all’orecchio ed imita in certo modo la corda musicale, la quale, emesso il suo suono e non tocca piú dalla mano, seguita il suo tintinnio finché affievolendosi non si estingue».

Ho corretto come trovo nella copia Laurini.

P. i68 r. 18. Il Romagnoli (op. cit., p. 286), invece di «cavare» legge nel ms. cit. «uscire».


Lez. XXIV. — Cfr. St. d. lett. it., I, pp. 1i88-90.