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nota 425


furono affidate al prof. Gerardo Laurini, che, per essere stato nella sua giovinezza devoto amico del grande critico e per la religiosa memoria che ne serbava, si riprometteva di pubblicare le lezioni del i854 e del i855. Infatti nel i9i3 si rivolse al Barbera, col quale giá il De Sanctis, per suggerimento del giovane Alessandro D’Ancona, era stato in trattative. Fallito il tentativo, si rivolse al Morano e giá la stampa si era iniziata, quando nel i9i6, per ragioni che non conosciamo, la troncò, facendosi consegnare tutte le bozze dall’editore, né piú in seguito ebbe opportunitá di riprenderla.

Dopo la sua morte, avvenuta nel i932, la vedova, sig.ra Anna Purpo, affidò tutte le carte in suo possesso al notaio Pasquale Landolfi, amoroso raccoglitore di memorie desanctisiane. Sorpreso anche lui dalla morte, sequestrati i suoi beni, tra cui anche le preziose carte, per liti tra gli eredi, a stento la vedova Laurini potè riaverle, ma è facile immaginare quale scempio ne fosse avvenuto in tutte queste dolorose vicende. Venute infine nelle mie mani, nel i938 pubblicai presso il Morano le lezioni torinesi, facendone dopo acquistare dalla Bibl. Naz. di Napoli i manoscritti che le contengono (ora segnati XVI. A. 72), tranne le copie dovute alla mano del Laurini e le bozze di stampa dell’edizione da lui sospesa, che sono rimaste presso di me.

I manoscritti non sono autografi del De Sanctis, tranne poche pagine, di cui diremo tra poco, ma sono dovuti a due diversi amanuensi. Ad uno di essi appartengono solo le nove pagine, contenenti le lezioni numerate XV, XVI e XVII (corrispondenti nel nostro volume alla XIII, alla XIV e alla XV), sebbene quest’ultima sia soltanto numerata, ma non trascritta. Sembra che egli abbia atteso a fornire al De Sanctis una bella copia, tanta è la cura calligrafica. Al secondo si devono invece tutte le altre lezioni, dalla XVII del presente volume (essa manca per altro quasi della prima parte, fino al capoverso: «E nondimeno ci ha di quelli» ecc., contenuta solo in una copia del Laurini) alla XXXIV, ad eccezione delle quattro XXIII-XXVI, che si trovano in un fascicolo delle carte desanctisiane della Bibl. Naz. di Napoli, segnate XVI. C. 49. Di esse la XXIII su Pier della Vigna è in parte autografa, la XXV fu giá pubblicata dal Torraca1, e la XXVI,



  1. Commemorazione di F. De Sanctis nel primo centenario della nascita, a cura della R. Universitá di Napoli, i9i7, pp. 59-67.