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ogni forma ed ogni parola, manifesta solo nella luce e nella letizia che intorno a lei raggia: d’altra parte ella è pure umana creatura, speranza e conforto de’ mortali, immagine amorosa e benigna, che, posta come mediatrice possente tra l’uomo e Dio, sembra quasi che scemi l’immenso intervallo che li divide.

                                         Qui se’ a noi meridiana face
Di caritade; e giuso, intra i mortali,
Se’ di speranza fontana vivace.
     

Le parole di S. Bernardo esprimono questo doppio sentimento: ammirazione e riverenza profonda dinanzi a tanta altezza, congiunta con la dolcezza e quasi la familiaritá dell’affetto. Gli occhi della Vergine sono qualificati da due epiteti parlanti, che riepilogano, ingrandendo, quel misto di reverendo e d’amabile, che da lei move:

                                    Gli occhi da Dio diletti e venerati.      

L’oratore dapprima si esprime con uno splendore e con una magnificenza di stile, quale si richiede al genere laudativo; indi con la tenerezza e l’efficacia della preghiera, la quale ha termine con uno di quei tratti obbiettivi, che perpetuano il pensiero nell’immagine.

                                    Vedi Beatrice con quanti beati
Per li miei prieghi ti chiudon le mani.
     

Per l’intercessione della Vergine il poeta giunge alfine il suo aspetto col Valore infinito.

La descrizione di Dio, ché anche Dio egli ha osato descrivere, fa stupire per la vivace perspicuitá di profondi concetti, essendo la proprietá de’ vocaboli e le sue peregrine comparazioni come una face, che illumina l’abisso della essenza divina. Dio è semplice ed immutabile; ma perché Dante si muta, ovvero perché cresce l’acume ed il vigor del suo sguardo, il sembiante divino gli