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il concetto della divina commedia 3i


poesia diviene una sciarada. In questo primo stadio il pensiero soprastá all’immagine senza scendere in essa, quasi farfalla che gira intorno alla fiamma come attirata dal suo splendore, e non sa risolversi. Verrá tempo che, come la farfalla, il pensiero anch’esso vi cadrá dentro, e, consumata la sua parte astratta, ne uscirá trasfigurato, ne uscirá poesia. Il popolo greco, che ebbe un senso cosí squisito del bello, espresse con vivace fantasia questo passaggio dalla Sfinge all’uomo, dal quantitativo al qualitativo, dalla natura astratta alla natura viva, la vittoria dell’arte, l’assorbimento del pensiero. Pigmalione s’innamora della sua propria statua e sconsolatamente la bacia e la si stringe al seno, quando nel delirio del desiderio sente la fredda pietra riscaldarsi e muoversi tra le sue braccia e farsi persona viva. E cosí è. Allora avremo perfetta poesia, quando l’immagine astratta diverrá idolo, l’idea astratta ideale, ed alla personificazione succederá la persona. L’idolo è l’immagine che ha dentro di sé la sua ragion d’essere, il suo pensiero; l’ideale è l’idea viva, l’idea cosa, l’idea fatta idolo; la persona è la creatura libera, che abbia in sé la sua unitá, la sua anima, il suo significato: tale è la bellezza greca.

Diremo ora noi che nei tempi moderni questa bella unitá sia rotta? Il cristiano nel primo calore del sentimento si macera il corpo, abbatte templi, spezza idoli, dispregia le belle forme antiche, guarda il nudo vero: lo spirito uccide la lettera. Temperato il primo fervore, risorge il culto della forma, e contro questa nuova idolatria ecco su la riforma: il pensiero abita la nuda parete. Tutti i critici moderni sotto diverse formole riconoscono questa preponderanza del pensiero, questa progressiva emancipazione dello spirito dalla carne, che è il sostanziale del mondo cristiano. Ma guardiamoci dal cadere nell’esagerazione e parzialitá de’ sistemi: il pensiero non è astratto dalla forma, come nell’allegoria primitiva; ma vive con lei ed in lei, salvo che in luogo di obbliarsi in quella vi si sente come anima, come pensiero; ha un corpo e sa di averlo; sa di avere un corpo e sa di non esser lui: il corpo è la bella persona di Laura, la veste di Elena, velo dello spirito: il Petrarca ed il Goethe in tanta