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estetica hegeliana 347


abbiano fatto i poeti greci. L’arte è visione; ciò che opera su di un’anima poetica e la fa risonare, è il contenuto in quanto apparisce, cioè a dire la figura. Dicesi che in poesia la figura dee essere un fantasma, un’immagine fluttuante come tra cielo e terra, una materia assottigliata e trasparente, e non so che altro di un chiaroscuro misterioso. Il che tradotto in buon linguaggio prosaico, vuol dire che la figura poetica dee essere espressiva, dee contenere ed esprimere non solo se stessa, ma tutto il rimanente, immagini, accidenti, affetti, sensazioni, sentimenti, idee. Il compimento della figura è perciò nell’impressione; una figura sterile, oziosa, ineloquente, è materia bruta, stupida realtá. Molti pongono l’ideale nella consonanza della figura coll’idea, e fanno della figura come un istrumento meccanico musicale, destinato a produrre suoni. Ora la figura non è una macchina a impressioni e tanto meno a idee; è amabile e interessante in se stessa; tutto l’altro ci sta per lei, dee menarci a lei, in lei il principio, in lei la fine di ogni interesse. Noi amiamo tutto l’essere, cioè la figura con tutte le sue imperfezioni; siamo creature ed amiamo come creature. Chi non se ne contenta, chi la maneggia come una cosa che gli appartiene, e sotto pretesto di idealizzarla, conformarla ad un’idea, cumula, ingrandisce le qualitá, esagera le proporzioni, carica i colori, dissimula i difetti, costui fa un lavoro artificiale e profana la figura: perché la figura non è giá una cosa, ma un essere libero, che ci sta di rincontro e vuol esser compreso, tutto intero com’è. Se consultiamo la ragione, non possiamo concepire come l’uomo debba porre interesse in una labile creatura, e c’illudiamo e vogliamo credere che amiamo in lei ciò che è immortale, l’idea. Questo sará filosofico, ma non è umano. Ciò che ci è di piú profondamente tragico nell’umano destino è che il nostro infinito, il nostro universo è l’individuo, e non lo amiamo giá come manifestazione di esso infinito, ma lui amiamo come lui e per lui; cosa tanto fragile amata con la coscienza dell’eterno! onde la tragedia del fato e della morte. In poesia l’individuo conserva lo stesso valore; l’ultimo risultamento di un lavoro poetico non è l’idea, ma