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la mutilazione hai l’esagerazione; ciò che vi è, si trova li accumulato e ingrandito. L’individuo è falsificato in grazia dell’idea; eppur questo chiamano gli estetici con superbo titolo «poesia monumentale».

Questo procedere, secondo il quale, data l’idea, il poeta s’ingegna di accomodarvi l’oggetto, è ciò che dicesi l’individuale o l’individuazione: onde senti spesso parlare d’individui rappresentanti, e d’idee individuate. Ora l’individuazione è per rispetto all’individuo quello che la personificazione è per rispetto alla persona, una finzione rettorica. L’individuazione e la personificazione sono le forme proprie dell’individuo e della persona, applicate a ciò che non è né individuo, né persona, a ciò che è idea; e questo perché l’idea in sé non è rappresentabile, è fuori della poesia. Ora questo individuo astratto, nel quale il differente scompare e rimane solo il comune, ci sta non per sé, ma come un semplice mezzo di rappresentazione; l’idea rimane un generale, un non individuo; la forma la prende ad imprestito, ed in luogo di adagiarvisi e nascondersi, tende di continuo a spiccarsene ed a mostrarsi. Cosi il Tasso del Goethe è un prestanome, la copia di un’idea, che se ne stacca visibilmente e spande per entro il componimento la freddezza dell’astrazione. Il medesimo può dirsi della sua Ifigenia, la quale è difettosa, appunto perché non ha difetto, perché non pecca mai verso l’idea. L’Ifigenia di Euripide al contrario è un individuo, messo in condizioni particolari, che operano, come forze interne, fuori dell’idea, e qualche volta contro l’idea. E si può paragonare ad una lingua vivente, che contiene e dee contenere molti peccati verso la logica, irregolaritá, eccezioni, accidenti, perché a formarla, oltre la logica, concorrono molte condizioni. E come il colore proprio di una lingua è in ciò che ha di piú intimo e particolare, di piú fuggevole, cosí il poetico di un individuo è piú nell’azione de’ sentimenti e della natura, che nella potenza dell’idea. L’idea dee nell’individuo, come la logica nella lingua, esser vita interna, in concorrenza con altre forze, e perciò determinata e condizionata. 11 critico al contrario ha innanzi l’idea, come assoluta, nella sua generalitá, fa di questa lo scopo del