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328 appendice


templazione sale a quella del puro spirito, di Dio. Questo moto non è fantastico, risponde ad una apparenza fuggitiva nella storia, al perenne e successivo sparire di ogni forma nella umanitá, nel popolo e nell’individuo; chiuso è il processo della umanitá, ideale terreno, che esce dalle forme esauste, concrete, fino a che si ravvicini al suo tipo ed esemplare, il cammino dalla fantasia alla ragione, dal simbolo al pensiero, dalla parola all’idea (come lo concepí quel grande ingegno del Vico nell’individuare il passaggio dalla gioventú alla vecchiezza) il dissolversi delle forme per cui palpita ognuno. Rappresentatevi un giovane ed un vecchio. Il primo parla di amore, di speranze, di gioie e il vecchio sorride. Che cosa dice quel sorriso? se non: — Anch’io ho amato, ho confidato; ma ora veggo che tutto è illusione: «veramente siam noi polvere ed ombra» come disse il Petrarca, quando verso la fine della sua vita la Laura per cui aveva tanto sospirato, gli compariva in tutto altro aspetto — . Il poeta si addentra nel reale, nelle idee della umanitá, del popolo e dell’individuo. Egli abbraccia la scienza, la politica, la civiltá, la religione con quel senso del concreto che costituisce la sua arte. Egli vuole andare dalla lettera allo spirito (religione), dall’errore alla ragione, alla rivelazione, dal male al bene, dal vizio alla virtú ed espiazione, dall’anarchia alla unitá, dalla licenza alla legge. Ma tuttavia noi siamo ancora nel campo dell’astrazione; perché la forma abbia una sua esistenza distinta da tutte le altre conviene che sia imparentata coi lineamenti del suo tempo: [che] la veritá diventi Bice, la ragione Virgilio, la religione la Chiesa romana, cui [il poeta] vuole condurre alla sua semplicitá; l’anarchia Firenze ed Italia, l’errore e la scienza volgare de’ predicatori del suo tempo, contro cui inveisce Beatrice che vuole innalzare all’infinito, all’immortale le opinioni del medio evo, del suo tempo.

Ma non basta che il concetto non solo sia divenuto uomo, ma tale uomo; non solo popolo, ma tale popolo; non solo tempo e luogo, ma tale luogo e tale tempo: ma conviene che il concetto, l’idea viva nel particolare nei momenti diversi in cui si esprime: noi usciamo dall’astratto per andare al reale.