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il paradiso | 3i9 |
nel profondo dell’essenza divina. La divinitá è raffigurata in tre giri di tre colori ed una contenenza:
E l’un dall’altro come iri da iri, Parea riflesso; e il terzo parea foco Che quinci e quindi ugualmente si spiri. |
Ben piú difficile era rappresentare la congiunzione dell’umano col divino. Dante si sforza e non trova, quando è aiutato dal fulgore della grazia:
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Ma non eran da ciò le proprie penne; Se non che la mia mente fu percossa Da un fulgore in che sua voglia venne. All’alta fantasia qui mancò possa. |
Il fine della visione è raggiunto; il poeta dopo un lungo viaggio si congiunge con Dio; nel suo cuore entra la calma; i suoi desiderii sono tranquilli come una ruota mossa ugualmente:
Ma giá volgeva il mio desiro e il velie, Siccome ruota che ugualmente è mossa, L’amor che move il sole e l’altre stelle. |