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292 | dai riassunti delle lezioni a zurigo |
La forma dunque è una illusione; la veritá non è in lei, ma nello spirito, cioè nel sentimento e nel pensiero. Il poeta dunque dee stracciare la forma e penetrare nel regno del puro spirito.
Nelle varie gradazioni del sentimento e del pensiero il primo grado che incontriamo è quello dell’angelo. Qui il sentimento è istintivo, la veritá è intuizione, la vita è spontanea ed irriflessa. Sono esseri tripudianti e folleggianti, in tutto quell’abbandono che è proprio de’ fanciulli, arte e giuoco come dice il poeta.
Chi è quell’angel, che con tanto giuoco, Guarda negli occhi la nostra regina Innamorato si che par di fuoco? |
Noi li vediamo girare intorno a Maria, e stendersi verso di lei, come il fantolino che tende le braccia verso la mamma. Ora li vedi calarsi nella rosa de’ beati, ora risalire verso Dio,
Siccome schiera d’api che s’infiora Una fiata ed una si ritorna Lá dove suo lavoro s’insapora. Le facce tutti avean di fiamma viva E l’ale d’oro, e l’altro tanto bianco Che nulla neve a quel termine arriva. |
Il sentimento che si rivela in loro e ne’ santi, è una perfetta beatitudine. Presso gli antichi questa era posta nell’eguaglianza dell’animo, che portata alle sue ultime conseguenze va a finire nell’apatia stoica, nella negazione delle passioni, il cui codice morale è il manuale di Epitteto.
Aequam memento rebus in arduis Servare mentem. |
Gli Dii hanno pure le passioni umane ma senza perder mai la coscienza del divino, cioè l’eterna loro serenitá. Il santo cristiano congiunge con questa pace interiore un ardore inestinguibile di