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250 secondo corso tenuto a torino: lez. x


vista di que’ bassorilievi, que’ ricordi di colpe umane lo attirano a sé, e vi si addentra e vi si dimentica: stato dell’anima che dicesi estasi. In questo stato l’anima vede farsi dentro di sé una luce improvvisa, in mezzo alla quale pullulano immagini sopra immagini, l’una dall’altra, come bolle di acqua, che gonfiano e sgonfiano:

                                                             a guisa di una bulla.
Cui manca l’acqua sotto qual si feo;]
     

e l’universo visibile si dilegua innanzi aH’occhio fiso solo in questa visione interiore, in quest’altro mondo che ci luce al di dentro, di modo che il suono di mille trombe non basterebbe a svolgere l’anima dalla sua contemplazione. Attonito il poeta innanzi a questo fenomeno, vedendo chiaramente senza che il senso gli porga nulla innanzi, ne reca la cagione a Dio.
                                         Oh imaginativa, [che ne rube
Talvolta si di fuor, ch’uom non s’accorge
Perché d’intorno suonin mille tube!]
     

Il pensiero non rimane ora in questo pallido indeterminato; perché in questo stato di furore divino esso esce, esso rampolla da un’anima esagitata, dal di dentro d’una fantasia esaltata, fatta alta: «Poi piovve dentro all’alta fantasia». Prendiamo ad esempio il martirio di S. Stefano. Il poeta nel girone degli irosi si sente rapire in estasi, e la fantasia gli pone innanzi vivi e presenti alcuni esempli d’ira. Tra l’altro contempla il giovine Stefano lapidato; ed il contrasto esce subito fuori, da una parte gente cieca di sdegno che gitta pietre contro il santo; ed il giovine che cadendo prega perdono a’ suoi nemici: è il peccato dell’ira, che ha la sua confutazione nella mansuetudine del santo. Ma il contrasto non rimane un semplice concetto; vi è la fantasia di un uomo ratto in ispirito, che vede con l’immaginazione piú vivamente che non con l’occhio. Vede la folla nell’ira de’ suoi movimenti, e in quelle grida selvagge, che manda fuori quando è inferocita; vede il santo in un’attitudine pittorica, in un doppio movimento corporale in