Pagina:De Sanctis, Francesco – Lezioni sulla Divina Commedia, 1955 – BEIC 1801853.djvu/18

i2 primo corso tenuto a torino: lez. ii


E parimente il critico dotto, erudito, ma povero di gusto, con le sue regole generali innanzi, tutto misura ad una stregua, e pone nella stessa bilancia argomenti sostanzialmente diversi, guardando unicamente al generale ed al comune e non tenendo conto del differente in cui solo vive il generale.

Volendo dunque procedere all’esame della Divina Commedia, porremo a fondamento della nostra critica non la materia astratta, tabula rasa, l’anima di Locke e di Condillac, e neppure la forma vuota, le regole astratte, ma la materia condizionata e determinata, contenente in sé virtualmente la sua forma, che, fecondata amorosamente dal genio, prende unitá di persona.

L’argomento che un poeta elegge, considerato non nella sua vacuitá, ma come provveduto di leggi interne che determinano la sua esplicazione, costituisce, secondo il linguaggio estetico, la situazione del lavoro. L’intelligenza della situazione è proprio de’ sommi ingegni; i mediocri cadono spesso in falsa situazione, né questo è solo in poesia, ma in tutti gl’indirizzi della vita. La situazione è la parte fatale, cioè a dire sostanziale dell’argomento, che deesi andare esplicando cosí o cosí infino all’ultimo punto e che attira a sé irresistibilmente il vero poeta. Sbagliare la situazione è sbagliare essenzialmente un lavoro, quali che sieno i suoi pregi: in questo caso non basta cancellare, bisogna rifare. Voi vedete dunque di quanto momento è determinare la situazione, il dato, il presupposto, il necessario, che costituisce la base della Divina Commedia e da cui non si può discostare il poeta senza fallire alla veritá ed alla poesia.

Che cosa è la Divina Commedia? È la storia finale dell’umanitá, e, per dirla poeticamente, lo scioglimento e la catastrofe del dramma umano. Il sipario è calato; la porta del futuro è chiusa; l’azione è finita; al vivo movimento della libertá è succeduta l’immutabile necessitá. Che cosa diviene in questo caso la natura, che cosa l’uomo? La natura in terra soprastá immobile ed indifferente al vario gioco delle umane passioni: disaccordo che l’arte talora ha cercato di vincere chiamandola con appassionata illusione a parte delle umane miserie, come quando innanzi al convito delle membra tiestèe il poeta grida al sole