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i64 primo corso tenuto a torino: lez xxii


Perché in esse è la essenza della poesia. La parola non può come lo scarpello e ’l pennello rappresentarvi tutta una figura visibile; ella non s’indirizza a’ sensi, ma alla immaginazione, e spesso con un tratto solo. Questo tratto è prosaico, quando lascia inerte ed arida la fantasia; ed è poesia, quando mille idee accessorie tumultuavano in mente dell’artista che lo ha concepito, e quando esso ha virtú di destare nella fantasia del lettore altrettali idee accessorie che fermentavano in capo all’artista. Ma, se queste idee sono personali, la comunanza di sentimenti tra il lettore e l’autore è interrotta, perché le idee personali sono intransitive, cioè a dire non passano, non si trasmettono, restano nella persona e muoiono con la persona. E cosí questi due versi, che Dante dovè scrivere piangendo, noi lasciano freddi e muti. E nondimeno questa poesia ha traversato i secoli con costante ammirazione; perché le idee personali sono solo i contorni e gli antecedenti del fatto, e la situazione è posta nella impressione profonda che riceve un padre alla notizia della morte del suo figliuolo, e le idee accessorie sono cavate dal fondo permanente della umana natura. E di que’ due versi né altri né io vi potrò fare un comento estetico; e di tutta la poesia si può ben fare, perché il critico, sentendo in virtú del gusto quello che il poeta crea in virtú del genio, può risvegliarvene le idee accessorie col solo consultare il cuore umano1

Il padre, quale si sia il suo nome, è qui rappresentato in tre momenti distinti: prima si leva in ginocchioni; poi si drizza in piè; da ultimo cade supino. Questi momenti simili sottosopra a quelli che l’attore fa in teatro, non sono mica arbitrarii: essi corrispondono a’ diversi stati dell’animo. In Cavalcante Cavalcanti dapprima è un desiderio misto d’incredulitá; poi una dolorosa ansietá; da ultimo un dolore senza nome.

Dapprima si leva in ginocchione; il padre non crede quello che la ragione gli dice strano ed incredibile, ed il padre crede quello che il suo cuore desidera: — Possibile! mio figlio qui? è vivo? è presso alla tomba di suo padre? Non par vero! E pure...



  1. Nel ms. XVI. A. 72 è segnato in parentesi: «lettura della poesia».