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i20 primo corso tenuto a torino: lez xviii


rapisce quasi magneticamente nel medesimo circolo: scossa elettrica che allora tutti sentiamo ugualmente quando tutti ci teniamo stretti mano con mano. Nell’uomo è una doppia parte: nell’uomo fisico vedi i lineamenti generali, ed i tratti caratteristici e personali: nell’uomo morale trovi e quello che egli ha di proprio e quello che egli ha comune colla societá in cui vive; e questa parte generale è quella che ha la sua espressione diretta nella moltitudine. Non che nell’individuo non si debba anche esprimere il generale, anzi senza di questo non si dá individuo poetico veramente compiuto; ma la passione in quello che ha comune in tutti gli uomini è cosí strettamente congiunta con quello che ha di proprio nel tale individuo che non se ne può separare; laddove nella moltitudine solo il generale si mostra netto d’ogni individualitá ed accidente. Ne volete un esempio in un fatto speciale che ci è sott’occhio? Volete voi vedere le idee allargarsi, dilatarsi l’orizzonte, ed il generale che doma e cancella ogni individualitá? Riunite uomini insieme: riunite un’assemblea municipale e l’interesse del focolare s’inchinerá innanzi all’unitá del campanile; riunite un’assemblea nazionale, e l’interesse del campanile s’inchinerá innanzi all’unitá della bandiera. Ne volete un esempio estetico? Ricordate il coro antico. I greci introducevano individui in azione; seguiva una moltitudine d’uomini e di donne, il coro: il quale, come è risaputo, esprimeva come pensiero e sentimento quello che gl’individui aveano espresso innanzi come azione nel giro dell’individuo e dell’accidente. Una donna perfida trucida nel proprio letto il suo consorte; ed il coro che innanzi avea accolto tripudiante il possente re, vittorioso, reduce da Troia, ed in seno d’una famiglia amata, ora prorompe in lamenti non sul caso infelice d’Agamennone o sulla iniquitá di Clitennestra, ma abbandonandosi a liriche e passionate considerazioni sulle misere sorti delle umane genti. I gruppi danteschi sono il coro dell’inferno; niente d’individuale; espressione generale del sentimento che invade i peccatori nella societá infernale: e quale societá, o signori! Al di sopra della comunanza sociale ce ne ha una ben piú alta, la comunanza umana; al di sopra del civis sum vi è l’homo sum;