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ii2 primo corso tenuto a torino: lez xvii


camente degli spiriti delle tenebre, che sono l’argomento di questa lezione, fondamento unico delle loro forme è il gigantesco e il mostruoso. Il gigantesco, quantunque colpisca vivamente i sensi, è il mezzo piú disarmonico ad esprimere lo spirito ed appartiene a tempi, nei quali le fantasie popolari, non avuta ancora lo spirito piena coscienza di sé, non sanno rendere altrimenti il concetto che aritmeticamente, sommando e moltiplicando. Vogliono esse esprimere la forza fisica? Danno a Briareo cento braccia. La voracitá? Danno a Cerbero tre gole. La previdenza? Danno a Giano due facce. La grandezza e la potenza? Moltiplicano moli sopra moli, ed innalzano piramidi, obelischi e colossi e laberinti e Ninive e Babilonia e Tebe. Col gigantesco si collega il mostruoso che è posto nel connubio della faccia umana con la figura animale, espressione viva della degenerazione dello spirito in cui la razionale volontá scade a cieco appetito. L’uomo è un essere compiuto, capace d’ogni qualitá; l’animale si distingue dagli altri per una cotale sua qualitá speciale. E quando il poeta vuole esprimere dell’uomo la preminenza d’una qualitá sull’altra, non sapendo ciò fare ancora organicamente, appiccica alla figura umana la forma di quella bestia in cui quella qualitá spicca. E cosí, se vuole esprimere la lubricitá, crea la Sirena mezza donna e mezza pesce; e se vuole esprimere il fuoco e l’ardore guerriero, crea il Centauro mezzo uomo e mezzo cavallo. E siccome l’idea principale non è qui l’uomo, ma la qualitá significata nell’animale, spesso sparisce affatto l’uomo e rimane la bestia, come in Cerbero, nella Chimera, nella Sfinge e nelle innumerevoli metamorfosi d’uomini in bestie, nelle quali l’uomo non è piú che una semplice reminiscenza: fu uomo, ora è animale. Il gigantesco e il mostruoso sono dunque il fondamento estetico di queste forme; e quindi nei tempi che precedono la civiltá la poesia ha popolato la terra di giganti e di mostri, atterrati dalla folgore di Giove, il Dio celeste che succede al terrestre. Nei racconti biblici gli angioli invaghiscono delle figlie della terra e ne nasce una razza gigantesca e mostruosa d’uomini perversi, de’ quali è purgata la terra col diluvio uni