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336 | recensioni e frammenti |
lontario, lavoro di un altro figlio di Torino, il quale narra con quali pericoli e spese e travagli e curiose vicende gli fu possibile di raggiungere il generale Garibaldi a Mentana. Cosi pronto di penna come di spada, il prode torinese sveglia senza pensarci la piú grande ammirazione per un eroismo cosí mal ricompensato dalla fortuna.
novembre i868.
i4. - Una relazione sulla provincia di Avellino.
Toccheremo infine di una relazione al Consiglio provinciale di Avellino dell’egregio deputato Michele Capozzi, scritta con lucidezza e sobrietá, come di chi è piú intento a’ fatti che alle parole. L’abbiamo letta con attenzione ed abbiamo veduto con piacere che non lievi progressi sonosi fatti anche in quella provincia. Strade e scuole: ecco ciò di cui si occupa principalmente il Capozzi; e con questo indirizzo la provincia potrá in breve pareggiare di coltura e di prosperitá parecchie altre che ora le stanno innanzi.
novembre i868.
i5. - Un carme di Francesco Curzio.
Glorie e speranze, carme di Francesco Curzio, scritto a Milano nel 1859. Tra vive speranze di prossimi riscatti, questi versi sono un inno all’Umanitá, o piuttosto all’eterno Pensiero, che lo regge e guida con progresso indefinito. Ci si vede quello sguardo universale ed enciclopedico, che è comune a’ poeti ed a’ filosofi della prima metá di questo secolo. Ti sta innanzi la storia de’ primissimi tempi in tutte le sue vicissitudini penetrate, e guidate da un disegno della mente. L’astrazione e il