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il iv congresso degli orientalisti 3i5


Noi abbiamo speso molto tempo alla ricerca de’ fini assegnati all’umanitá: ci siamo tormentati a fantasticare quello che saranno i nostri nipoti e, a forza di voler fare i profeti, abbiamo finito con adulterare la scienza, mescolandovi i nostri desiderii, le nostre opinioni, i nostri pensieri dell’avvenire; abbiamo comunicato alla scienza un colore di poesia, ma le abbiamo tolto ir» gran parte il suo colore di veritá e di esattezza (applausi). Siate i benvenuti, voi, i quali con miglior consiglio, in luogo di ricercare i fini vi siete messi a ricercare le nostre origini, sostituendo alle immaginazioni la base solida de’ fatti, ed in una nuova storia delle forme avete preparata ima nuova storia dello spirito umano. Voi avete superati i limiti della nostra antica cultura, ritirandoli nel regno delle favole, dalle quali avete fatto emergere la veritá (applausi): voi avete ritrovati nuovi termini di comparazione e nuovi criterii; voi uomini modesti, siete i precursori di una scienza che rinnoverá la cultura.

Io ringrazio con tutta l’espansione e con calore di anima gli ospiti illustri, che hanno lasciato tra noi un vestigio indimenticabile, finché l’Italia amerá l’arte e la scienza; e invito tutti a bere al progresso della scienza rinnovatrice, della scienza detronizzatrice delle favole e de’ sogni (applausi fragorosi).

[Avendo il prof. Benfey riassunta, nel suo discorso, la storia italiana, il Ministro rispose:]

Dopo l’eloquente discorso dell’illustre professore Benfey io non posso rimanere in silenzio. E gli rendo grazie di questa storia ammirevole, che egli ha fatto d’Italia ricordando le glorie de’ nostri antenati. Anche due giorni fa in casa d’un nostro simpatico ed illustre artista1 un altro illustre uomo, ch’io chiamerò Renan tout court, ou bien Renan sans epithète, parce que Renan est Renan ed il suo nome basta, (applausi) ha ricordata la nostra storia con una simpatia, di cui tutti gli dobbiamo esser grati.


  1. Ernesto Rossi