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l’ideale 3i3

in mezzo a questo fenomeno un fatto permanente, cioè che la scienza prospera e fiorisce, che lotta colla natura e le strappa nuovi segreti e ne indaga le leggi e ne guida le forze. Questo forma una realtá piú ricca, piú sicura nei metodi e nei criteri di quella che l’ha preceduta, e la nuova realtá debbe giungere a formarsi essa pure la sua idealitá.

Questo secolo è stato detto di transizione, d’enfantement, partoriente.

Che cosa è infatti questa seconda metá del secolo se non un laboratorio in cui si prepara il reale, onde dovrá venir fuori la sua idealitá?

Nella coscienza del secolo, nei fenomeni che accompagnano questo idealismo animale, nel riso, nel grottesco, nella commedia, nel dolore, nello sdegno, noi non vediamo che il segno di una elaborazione che apporterá i suoi frutti.

Come un giorno si gridava: — Morto è il re, vivo è il re; — io dico: — Morto è l’ideale, l’ideale è risuscitato — .