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ci è in fermentazione tante piccole passioni, tante naturali tendenze della gioventú: l’amor proprio che si ribella, una certa superbietta che spunta, la gelosia, la tristezza, la presunzione e la pretensione. Perché questo esercizio possa andare, è dunque mestieri creare nella scuola un’atmosfera morale. Alcuni non ci resistono, ma quelli che ci stanno, si trasformano, si sentono un altro, come diceva il mio tedesco lá a Zurigo. E questo è grande beneficio: perché tutte quelle passioncelle ingrandiscono con l’etá, acquistano consistenza, e formano quel medium morale, che dá una fisonomia alle classi intelligenti. Per me è fuori di dubbio, che, se ne’ nostri uomini anche piú colti ci è una certa debolezza di tempra, se in loro generalmente la sagacia è astuzia e intrigo, l’ambizione è vanitá, la collera è stizza e pettegolezzo, la volontá è velleitá, e l’idea è opinione, si dee in gran parte alla poca virilitá dell’educazione scolastica. Alla fiacchezza de’ corpi si provvede ora con la ginnastica; non ci è anche una ginnastica per corroborare gli animi? Dirò che non ho dovuto penar molto a formare quest’atmosfera morale. I giovani sono naturalmente docili e generosi; e la vostra autoritá è irresistibile, quando voi vi fate stimare da loro per la vostra imparzialitá e rettitudine, per la serietá che mettete nel vostro ufficio. Molto ancora è a fare; ma ormai ci è giá una fisonomia della scuola, una certa misura ne’ sentimenti e nelle forme, che ci rende impossibile la volgaritá e la bassezza. Opera non meno difficile è l’educazione intellettuale. E, per conseguire questo scopo, io soglio attirare l’attenzione meno sulla veritá e falsitá del contenuto, che sul modo col quale il contenuto è organizzato. I giovani sono inclinati alle disputazioni astratte, massime i napolitani, di cosí pronto eloquio, d’ingegno cosí sottile, tutti avvocati nati. Ciò che io domando piú spesso, è questo: — Ci è qui un disegno? e se ci è, è bene sviluppato? l’analisi è esatta? è ben distinto dagli accessori il sostanziale? — . Passo poi alla proprietá e al colorito della espressione. Non è giá che sieno queste per l’appunto le mie domande; vario molto, mi lascio tirare dalla natura del lavoro. Ma la mia attenzione è quella. Miro a sviluppare ne’ giovani le forze intellettuali, av-