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adolphe thiers 263


Guizot fini in tutto; Thiers, oltrepassato, ma non impopolare, prese subito il suo posto nella repubblica.

Ho inteso a dire che con quelle sue lotte corpo a corpo rovinò la monarchia di luglio. Certo, in quelle ultime lotte trovo molta passione e nessun fine chiaro; quella monarchia bourgeoise et bornée aveva esaurito tutto, anche Thiers. Certo, poteva in quelle lotte essere remissivo e prudente. Ma avrebbe perduto sé e non salvata la monarchia; l’opposizione a Guizot veniva non dal Parlamento, ma dal paese che egli non capiva piú.

Concepí la repubblica col 1830 in capo. Voleva una repubblica a forme monarchiche come aveva voluto una monarchia a forme repubblicane. Repubblica e monarchia non aveva altra differenza a suo avviso che il principio dell’ereditá. Al contrario la repubblica per moltissimi era l’avènement del quarto Stato: ciò che non gli potè mai entrare in capo, borghese sino al midollo. Si svegliò in lui il senso feroce del conservatore, e resistette. Non voleva il suffragio universale, non voleva Camera unica; non voleva socialismo e non voleva imperialismo. Molto dovè ridere di quei repubblicani, brava gente, ma inetta. E quando disse loro: L’Empire est fait, presentiva che auest’ultima sua resistenza sarebbe stata anche vana.

Con la sua nota flessibilitá accettò l’impero, come aveva accettata la repubblica. Gli pareva innanzi a fatti compiuti senza di lui e a malgrado di lui debito di buon cittadino mescolarvisi e tirarli a prò del paese. All’uomo politico successe lo scrittore, e decorò di un monumento imperituro quell’Impero che non poteva approvare. Fu lui che sospinse l’impero nelle vie parlamentari con quel suo noto teorema delle libertá indispensabili. La nuova generazione era sorta con Gambetta in testa; le esequie di Victor Noir erano una funebre rivelazione di non so che torbido nell’aria; Rochefort rumoreggiava. F. l’impero perdette lá testa e fece la guerra, invano resistente Thiers. Era mancata finora una grande occasione, proporzionata al suo ingegno e al suo patriottismo. La caduta dell’impero, l’invasione e la vittoria tedesca e l’insurrezione comunarda costituivano una situazione disperata di cose, che in mano a lui si