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ch’egli aveva descritta con l’ammirazione un po’ ingenua de’ suoi giovani anni. Questi furono i due suoi amori sino alla morte.

Nel i830 fu quello che fummo noi nel 1848. Lo storico della rivoluzione divenne lui medesimo l’uomo della rivoluzione. Cosi cominciò la sua carriera politica. Ed entrato presto negli affari, vi acquistò quella pratica degli uomini e delle cose, quella non volubilitá, ma flessibilitá di condotta, e quelle conoscenze complementari nei particolari dell’amministrazione, massime in cose finanziarie, che compirono in lui l’uomo politico.

Il Governo parlamentare divenne il suo ideale. Voleva che fosse le gouvernement du pays par le pays. Fu sua quella formola: Le roi règne, mais ne gouverne pas. Anche quella monarchia entourée d’institutions républicaines fu suo pensiero. Stimava che il Governo parlamentare applicato con sinceritá e nel suo spirito fosse non altro che repubblica, anzi meglio; perché il principe ereditario assicura maggiore stabilitá.

Il Governo parlamentare, i principii dell’ottantanove e la patria francese furono criteri immutabili in mezzo alle sue giravolte. Quell’andare un po’ indietro e un po’ innanzi, quell’essere un po’ movimento e un po’ resistenza, quel poggiare ora a dritta, ora a manca, quel destreggiarsi con le varie esigenze della vita pratica, non era incostanza o incuranza di spirito leggiero e scettico, era la disinvoltura di uomo superiore che guardava gli avvenimenti con quel certo sorriso di chi si sente la forza di maneggiarli a’ suoi fini e padroneggiarli. Era divenuto cosí pratico e cosí dentro in questo saper fare e saper volteggiarsi che spesso si abbandonava al facile gioco senza necessitá e quasi per amore dell’arte, creandosi lui medesimo difficoltá per il gusto di superarle. La sua condotta era centre gauche, come centre gauche era il temperamento francese. Non amava la rigiditá dottrinaria della Destra, e non le impazienze ignoranti della Sinistra. Guizot dovea parergli un pedante e Barrot un retore. Aveva due forze geniali, una lucidezza maravigliosa di mente ed un raro buon senso. Perciò aborriva dall’astratto e dal sistematico, e non faceva mai questione di principii, si che tutt’i miopi della mente gli davano addosso e lo